Scoperte alcune basi senza le “palle”.
Lettere/di Amedeo Venturiero
Galatina – Da un bel po’ di anni le persone adulte, quelle che hanno vissuto tempi migliori in una Galatina migliore, sogliono affermare, con un eufemismo, che un tempo a Galatina ci stava “gente con le palle”. E’ un paragone generazionale, se vogliamo irriverente, ma vuol intendere che oggi la città è solo una parvenza di quella che fu “l’ombelico del salento” proprio per via degli attributi che oggi mancherebbero all’attuale generazione.
Sarà vero? Non sarà vero? Per qualcuno, addirittura, a Galatina “le sfere” non le avremmo mai avute. Però si sbaglia di grosso perché a Galatina le abbiamo avute e non metaforicamente ma belle massicce e sono quelle che passarono alla storia come “le palle di Garrisi”.
Si trattava di massi di pietra cilindrici attaccati su una base rettangolare. Dovevano servire a fare arredo urbano ed in alcune zone anche da divisorio tra la carreggiata veicolare e la zona transito pedonale.
Non ebbero fortuna, furono oggetto di sfottò e dileggio e pian piano sparirono, senza lasciare traccia e senza che nessuno se ne accorgesse di nulla. Ogni tanto qualcuno si ricordava degli “ornamenti” e si chiedeva che fine avessero fatto “le palle di Garrisi”.
Oggi, possiamo dire che si è aperto uno spiraglio sul mistero, perché sono state state ritrovate ben quattro di quelle che furono le basi di sostegno delle sfere e questo, mi sembra già un inizio, ma delle sfere nessuna traccia.
Le basi sono a far da peso su una grata che presumibilmente, protegge un pozzo del cortile della Scuola Media Giovanni XXIII di Via Corigliano. ( Come da foto ).
Ora, mi auguro che questo ritrovamento serva da sprono a far sì che Galatina, dopo aver trovato le basi ritrovi anche le palle e si ricordi di “averle avute”.