Invece di far quadrato e far lievitare il prezzo ognuno vende per fatti suoi e svaluta

S. CesareaCronaca/S. Cesarea/ di Redazione

Regione Puglia e Comune di Santa Cesarea sono i due soci istituzionale delle Terme di Santa Cesarea. Fini ed obiettivi comuni? Non sia mai detto, anzi come sulla falsariga dell’Ente Fiera del Salento spa ognuno per la propria strada , ognuno a salvaguardare i propri interessi, nemici per la pelle ed ognuno si appresta a dismettere le proprie quaote sociali separatamente.

Non un bando unico ma per non farsi mancare nulle due bandi differenti per vendere il 50,49% che appartiene alla Regione e per cedere il 49% che appartiene al Comune. Il risultato è quello che si giungerà inevitabilmente alla svalutazione del valore del bene e tra i due litiganti il terzo gode ossia chi comprerà.

L’affare c’è, le Terme di acqua sulfurea sono le uniche in Puglia e nei dintorni, convenzionate con la Asl ed incastonate  in uno dei tratti di costa più belli del Salento.

La Regione nell’ultima seduta di giunta ha dato il via libera al processo di dismissione. La legge, se non cambia, impone di vendere entro il 31 dicembre perché Terme non sono strumentali all’attività dell’ente stesso. Se non rispetta i tempi si ritiene decaduto.

Il Comune non è allo stesso punto. Per ora è tutto fermo, nell’attesa di capire se la proroga della scadenza sarà realmente fissata a marzo come paventato. Intanto però il sindaco è cintensionato a procedere da solo i rapporti con la regione sono troppo tesi.