Riequilibrio finanziario pluriennale: quanto fumo
Cronaca/ di p.z.
Galatina – Si continua a propagandare come antidoto di tutti i mali che affliggono le dissestate finanze comunali il ricorso alla procedura di riequilibrio finanziario pluriennale e la successiva approvazione del relativo piano, di durata decennale.
In esso sono contenute le misure individuate dallo stesso Commissario Straordinario, o chi per lui, al fine di ripianare la situazione di squilibrio economico. Le misure sono attualmente all’esame del Ministero dell’Interno e della Sezione Regionale di Controllo della Corte dei Conti e non vedremmo proprio come potrebbero obiettare qualcosa trattandosi della trasposizione delle stesse criticità che la Magistratura contabile aveva individuato e sollecitato al risanamento indicandone le modalità.
Una cosa, dicevamo, sarà analizzare ed accettare le soluzioni proposte dal Comune che in fondo altro non sono che delle dichiarazioni di intenti e di buona volontà, un’altra sarà poi l’analisi dei rendiconti annuali con i risultati ottenuti.
Tra le misure previste dal Commissario Straordinario, un ruolo fondamentale assume l’impegno al contenimento dei costi complessivi di gestione amministrativa, la lotta all’evasione fiscale ed il recupero delle entrate, e l’alienazione di parte del patrimonio immobiliare dell’Ente, finalizzata alla riduzione del debito.
Per ora il contenimento dei costi complessivi di gestione sembrano essere concentrati ed individuati nel solo adeguamento e successivo trasferimento degli uffici comunali nella sede dell’ex Tribunale. Di sicuro permetterà un buon risparmio ma sarà sufficiente? Innanzi tutto ancora nessuno ci ha detto, oltre all’adeguamento strutturale, come si pensa di organizzare e stipare le oltre 160 unità che dovranno trasferirsi, unitamente agli Uffici delle Direzioni di rispettiva appartenenza, nel complesso. Se si è ben capito dal trasferimento resterebbe immune soltanto la Direzione degli Affari Generali e la Segreteria Generale. Per il momento l’unica cosa certa è che si spenderanno circa 269.650 euro perchè nel frangente la spesa è lievitata di ulteriori 1.650 euro.
Il trasferimento, secondo le pie intenzioni, lascerebbe liberi alcuni immobili di proprietà comunale da destinare alla vendita: la Casa Paterna, il Sedile, la sede dei LL.PP. a cui si aggiungerebbero l’ex carcere mandamentale, il Villaggio Azzurro, Palazzo Ferrarese ed altre cosette.
Si pensa di ricavare 4 milioni e mezzo da detta vendita. Per il mercato del mattone sono assai appetibili sicuramente l’ex carcere ed il Villaggio Azzurro. Lì sicuramente si scateneranno gli appetiti cementificatori, ma Palazzo Ferrarese per chi è appetibile? La stessa casa paterna a chi può provocare pruriti? Il Sedile, per fortuna ne suscita ancor meno ed avrebbe dovuto essere oggetto di una accurata illustrazione storica al Commissario Aprea sul valore e sul significato storico che ha per la città prima di essere inserito nel piano delle alienazioni.
Tra pochi giorni avremmo i primi risultati e probabilmente cominceranno a crollare alcuni castelli di sabbia. Ma non sarebbe stato magari più semplice vendere la sede dell’ex Tribunale? Unitamente all’ex carcere, e se un sacrificio andava fatto, il Villaggio Azzurro? Sarebbero state fonti di entrata quasi certe, consistenti ed immediate. Circa il risparmio sui costi di gestione ci sarebbe stato poi da percorrere innumerevoli strade alternative per porre argine a sprechi, privilegi e mala amministrazione.
Ma quelle si sa , sono strade più faticose, più impegnative e poi si va a toccare sacche da sempre, volutamente, non controllate dalla politica per incapacità, incompetenza e..per quieta coltivazione dei reciproci orticelli.
Infine la lotta all’evasione fiscale ed il recupero delle entrate. Belle parole, frasi di alto lignaggio politico ma sostanzialmente vuote. Lotta va bene, recupero va bene, ma come? Quali nuovi mezzi, quali nuovi strumenti, quale nuovo è più numeroso personale impegnato per questo lavoro? Cosa e dove ci si è orientati per scovare, scoprire e colpire l’evasione sommersa?
Finora continuiamo a leggere di ricorsi per inserimento nei passivi fallimentari per crediti vantati per tasse e tributi non pagati da soggetti falliti. Nonostante la barca affondi si continua a parlare del sesso degli angeli, si approva la richiesta di aumenti dei limiti di sconfinamento per disavanzo di cassa presso la tesoreria comunale, nonostante le raccomandazioni contrarie della Corte dei Conti, si pensa a come finanziare nuovamente con i proventi delle multe l’educazione stradale nelle scuole roba che in altre città, vedi Lecce, fanno gratis, si pensa ai fondi di integrazione pensionistica perché non basta quello già assicurato col versamento della normale contribuzione, si rimanda l’apertura delle offerte per l’assegnazione della gestione degli impianti sportivi comunali perché la nostra Dirigente non è in sede etc, etc.
Volete che non si pensi che qualcuno abbia scritto la versione di Palazzo Orsini di “Alice nel paese delle meraviglie” piuttosto che il Piano Pluriennale di riequilibrio finanziario?