Il presidente Antonio Colì al Tavolo nazionale artigianato artistico e tradizionale.
Rubriche/di Confartigianato Imprese
Regolamentazione del fenomeno dell’hobbismo e istituzione di corsi ad hoc nelle scuole secondarie di II grado. Sono queste alcune delle richieste presentate da Antonio Donato Colì al Tavolo nazionale dell’artigianato artistico e tradizionale.
L’imprenditore salentino, presidente nazionale della Federazione Artistico di Confartigianato Imprese nonché presidente di categoria all’interno di Confartigianato Lecce, ha preso parte al tavolo tecnico presso la Direzione generale per la politica industriale, l’innovazione e le piccole e medie imprese (DGIIPMI) del Mise istituito con l’obiettivo di coordinare tutti gli stakeholder, così da facilitare la comunicazione e l’individuazione dei soggetti interessati alle varie tematiche da affrontare.
Tra le proposte presentate e discusse dal presidente Colì vi è la regolamentazione del fenomeno dell’hobbismo: «Mi sono fatto portavoce della necessità di tutelare la figura degli artigiani professionisti – spiega Colì -. Abbiamo chiesto un intervento, a supporto della già presente normativa regionale che appare però disorganica, per normare le attività degli hobbisti. Vogliamo mettere un punto ai fenomeni di concorrenza sleale e alle disuguaglianze fiscali con gli artigiani professionisti. È giusto che chi paga le tasse abbia più opportunità rispetto a chi pratica le attività solo per hobby».
Tra le proposte anche l’istituzione di un corso “artigiano” ad hoc nelle scuole secondarie di II grado. «Vogliamo avvicinare i giovani all’esercizio della professione artigiana con l’istituzione, magari già dal prossimo anno, di un corso ad indirizzo Artigiano-Artistico nelle Scuole Medie Inferiori – aggiunge Colì -. In questo modo i ragazzi potranno avere un contatto diretto con il mondo del lavoro ma soprattutto con i mestieri dell’artigianato».
Tra i temi trattati e presentati dal portavoce di Confartigianato Lecce, anche il riutilizzo degli scarti di lavorazione, nel rispetto dell’ambiente e dell’etica della produzione, e il tema della neutralità fiscale della cessione di azienda. In particolare si è richiesto un allineamento del regime di tassazione degli incrementi di valore emergenti in sede di trasferimento d’azienda a titolo oneroso in favore di soggetti diversi dalle società; che venga esentata da ogni forma di imposizione indiretta il cessionario «persona fisica» e l’introduzione di una tassazione in misura fissa, a condizione che l’azienda non sia ceduta prima del quinto anno dalla data del trasferimento.