Lettere/di Leonardo Donno, portavoce alla Camera dei deputati del M5s
Ho preferito prendermi qualche giorno di tempo per riflettere, per ragionare a mente fredda o quasi. Adesso è il momento di chiarire un po’ di cose: lo devo a me stesso, ai salentini, ai nostri elettori, e anche agli “Sciacalli del TAP” , a quelli che ci hanno legato mani e piedi e ora cavalcano la giusta rabbia dei cittadini di #Melendugno, solo per salvare la faccia e provare a far dimenticare le loro malefatte.
Chiariamo innanzi tutto una cosa. Sarò sincero: non sento di dover chiedere scusa.
Per cosa dovrei scusarmi?
Per aver cercato fino all’ultimo insieme ai miei colleghi l’appiglio giusto per bloccare l’opera? Per aver sempre creduto che fosse possibile bloccare l’opera? Per aver manifestato in questi anni accanto ai cittadini contro TAP? Per aver difeso la gente dalle manganellate? Sì, le manganellate, quelle che hanno preso molti colleghi portavoce insieme ai cittadini di Melendugno. Io non dimentico, qualcuno forse lo ha fatto e anche in fretta. Qualcuno finge di ignorare che l’unica forza politica al fianco di Melendugno e del #Salento è stata ed è tuttora il MoVimento 5 Stelle.
Ho visto uno pseudo attivista del MoVimento 5 stelle, che con il MoVimento non ha mai avuto nulla a che fare, bruciare la nostra bandiera: un atto vergognoso e che richiama periodi storici bui. Per non parlare di quegli altri che hanno bruciato un manifesto con il mio volto e quello dei colleghi…
Non ho mai visto un attivista o un portavoce del MoVimento bruciare una bandiera, un fantoccio o un manifesto; ho visto cittadini protestare pacificamente, giustamente, esprimendo rabbia e sgomento, ma sempre nel rispetto delle persone, dei simboli, delle identità.
Domenica invece ho visto delle immagini che mi hanno fatto stare male e che mi hanno segnato : l’odio negli occhi di chi accendeva con leggerezza il fuoco che bruciava il nostro simbolo, le nostre facce, gridando “È questo quello che meritate”.
No, non ce lo meritiamo, non è accettabile in un Paese civile, non è giustificabile; la rabbia è giusta e va manifestata, ma non è questo il modo.
Trovo vergognoso che a quella scena abbiano assistito inermi il sindaco di Melendugno, che da noi ha avuto sempre sostegno e attenzione, e altri sindaci ed esponenti politici locali, gli sciacalli del TAP appunto, che hanno dimenticato le colpe e i responsabili evidentemente. Hanno dimenticato chi ha fatto di tutto per agevolare, concedere permessi e facilitare la concessione delle autorizzazioni. E non solo, hanno dimenticato chi invece oggi, dalla sua comoda poltrona di presidente della Regione Puglia, da sciacallo e ipocrita, strumentalizza il dolore, la rabbia e lo sconforto dei cittadini per aizzare l’odio nei nostri confronti. Ricordiamo a Michele #Emiliano che se non fosse stato per lui, per loro, per il #PartitoDemocratico , TAP non sarebbe mai esistito. Punto. Questa è la verità. E non venga Emiliano a farci la morale.
L’accordo su TAP è stato firmato dal governo #Monti, è diventato legge con il governo #Letta ed è stato rivendicato come uno dei risultati più rilevanti del suo esecutivo da Matteo #Renzi. Non lo dimentichiamo!
Anche Emiliano si è dichiarato sempre a favore di TAP, quindi faccia un favore a se stesso e a tutti i pugliesi, TACCIA, EMILIANO! LO FACCIA PER DECENZA.
Emiliano, pur avendone il potere, non ha fatto NULLA per fermare il gasdotto. Poteva avviare per tempo la pratica per istituire il SIC, un sito di interesse comunitario marino in quella zona. Non lo ha fatto.
Noi abbiamo fatto tutto quello che potevamo; non abbiamo nulla di cui rimproverarci, se non il fatto di non essere arrivati al Governo nel 2013. Allora sì che sarebbe stato tutto diverso!
Mi preme ricordare che, ad aprile, il sottoscritto insieme ai colleghi Diego De Lorenzis Portavoce e Daniela Donno, si è recato in Procura e ha presentato un esposto che ha portato al sequestro dell’area di cantiere denominata “Cluster 5”, ancora oggi sotto sequestro, e per la quale la Magistratura ha rigettato nei giorni scorsi la richiesta di dissequestro da parte di TAP.
Gli sciacalli del TAP, come #Pagliaro, come Emiliano, hanno mai fatto qualcosa del genere? No. Pertanto abbiate la decenza di tacere.
Pagliaro che predica bene ma razzola malissimo, lui che si vanta di essere nel direttivo nazionale di quel partito, #ForzaItalia , che è stato da sempre favorevole a TAP. Lui che viene a parlare a me, a noi, di dignità, di coerenza, di tradimento, di malafede. Pagliaro si dimetta dal direttivo di Forza Italia e poi ne parliamo, forse.
Il partito del condannato in via definitiva, il partito il cui presidente ha pagato fior di milioni a Cosa Nostra, che ha corrotto senatori, che nel malaffare ci ha sguazzato per anni. No caro Pagliaro, la morale tu a me non la puoi fare, abbi la decenza di stare in silenzio.
Ma torniamo a noi. Ho partecipato a manifestazioni, cortei, riunioni, dibattiti, ci sono stato da cittadino, da attivista, fermamente convinto dell’inutilità del gasdotto TAP. Oggi sono incazzato, deluso da questa sensazione di impotenza di fronte a chi ci ha legato mani e piedi, non lasciandoci alcuna possibilità di manovra.
Possiamo noi prenderci la responsabilità di esporre il Paese, i cittadini italiani, a risarcimenti miliardari ad aziende private revocando (senza appigli giuridici) permessi concessi da chi ci ha preceduto?
No, purtroppo non possiamo.
Chi mi accusa di aver tradito gli elettori e il mio territorio, e mi invita alle dimissioni, è uno sciacallo, un disonesto, un approfittatore. Sono stato eletto come tutti i miei colleghi in base a un programma che prevedeva 20 punti.
Quei 20 punti li stiamo portando a casa, piano piano: in 5 mesi stiamo facendo tanto, cose che gli altri non hanno fatto in decenni.
I problemi del Salento sono tanti e stiamo lavorando per risolverli. Io credo che anche in Salento ci siano pensionati che vivono con meno di 300 euro al mese e a loro stiamo restituendo dignità e stiamo permettendo di vivere la vecchiaia serenamente.
Nel Salento ci sono centinaia, migliaia di giovani che non trovano sbocchi lavorativi e sono costretti ad andare all’estero. A questi ragazzi stiamo dando una alternativa, con il reddito di cittadinanza, incentivando la loro formazione, agevolandoli nell’apertura di nuove aziende. Il tutto per farli rimanere qui, in Italia, in Salento, per far crescere la nostra terra e dar loro una possibilità. Stiamo mandando finalmente in pensione, superando la legge Fornero, chi ha lavorato per una vita. Abbiamo abolito i vitalizi, nessuno lo ha mai fatto, risparmiando soldi dei cittadini italiani, tagliando le pensioni d’oro, tagliando gli sprechi, restituendo dignità ai lavoratori, risarcendo i truffati dalle banche, investendo 15 miliardi in infrastrutture.
Questo e tanto altro stiamo facendo.
Scusate se in 5 mesi abbiamo fatto così poco, miglioreremo. Scusate se stiamo mantenendo le promesse, scusate…
Dunque, alla luce di quanto elencato, dov’è il tradimento? Non ho tradito nessuno e di certo non posso dimettermi, perché non sono stato eletto solo per bloccare Tap, ma per difendere gli interessi degli ultimi, per farmi portavoce dei cittadini, per portare le loro istanze all’interno di quei palazzi che fino a pochi anni fa erano inaccessibili ai semplici cittadini.
Io non abbandono il mio territorio, farò fino all’ultimo quanto possibile per trovare quei cavilli che fino ad oggi non sono emersi. E se non li troverò, attenderemo la Magistratura.
Io sono salentino, sono leccese, sono un semplice cittadino oggi prestato alla politica. Guarderò sempre tutti negli occhi, a testa alta, dirò sempre la verità e sarò la persona che sono sempre stata.
Criticatemi, offendetemi, bruciate i manifesti con le nostre facce, non importa. Io lavorerò comunque sempre nell’interesse degli italiani che ci vogliono qui per cambiare le cose!
CARI SCIACALLI DEL TAP, ARRENDETEVI: Noi siamo qua per mandarvi tutti a casa, e non ci fermeremo finché non avremo fatto pulizia e risollevato il Paese dalle ceneri in cui l’avete ridotto!