Il Sedile

Letture Sotto l’Ombrellone: “Nel mezzo del cammin di nostra vita…”

Rubriche/di Piero D’Errico

Quanti ricordi in quel numero di telefono rimasto sempre là da una vita e tra altri mille e più lontani ricordi mai dimenticato.

Quel numero lo ricordi come fosse ieri anzi come fosse oggi.

Poi la vita va avanti le cose cambiano e cambiamo anche noi, ma i ricordi restano e quei ricordi legati a quel numero che a sua volta è legato ormai al passato, restano ancora tutti lì.

E ogni tanto sfogliando la rubrica, quel numero salta agli occhi, ed allora ti ritrovi all’improvviso in quel passato remoto.

Abbiamo ormai i capelli bianchi, non diamo più calci al pallone, non ripassiamo più Manzoni, Leopardi, Pascoli, non ricordiamo più  a memoria: “la donzelletta vien dalla campagna in sul calar del sole“, non ripassiamo più neanche quello che era stato il nostro preferito: Dante.

Quel numero di telefono che aveva dietro una storia, era capitato così all’improvviso, proprio come scriveva Dante: “nel mezzo del cammin di nostra vita….

Avevamo scambiato i nostri numeri di telefono in una sera di primavera in anticipo, quelle sere che  senti più caldo di quello  che c’è in giro, un po’ per l’emozione, un po’ per il timore, un po’ per la mia timidezza nel confessare la mia simpatia a chi stava per confessarmi la sua.

Quel numero rappresenta un tratto di vita fatto di sogni e progetti, fatto di scuola, di poeti, di gite, di libri e di piccole cose, fatto di “bionde trecce, occhi azzurri e poi….“.

E vai con quelle interminabili telefonate, per poi accorgerti che s’è fatto tardi, che l’indomani devi svegliarti presto per andare a scuola e poi qualche tempo dopo per andare al lavoro.

Quel numero non lo cancellerai mai, lo terrai per sempre, cancellarlo e’ un po’ rimuovere, non vuoi.

Ti chiedi se è ancora attivo, se risponderebbe qualcuno, magari la voce di un bimbo che ha appena finito i compiti, che gli piace rispondere al telefono e poi passare la telefonata alla mamma o al papà e dire a loro chi c’è dall’altra parte del telefono.

Ti chiedi se anche lei conserva il tuo, forse si o forse no.

Eh si, abbiamo tutti un numero di telefono che non faremo più ma che non cancelliamo e non lo cancelliamo non perchè è legato ancora ad una “speranza” ma perchè ci ha regalato qualcosa di bello, di grande, un amore, una storia, un insegnamento.

E’ proprio così, avremo sempre un numero di telefono che tra centomila dimenticati ricorderemo sempre, ma che non faremo mai più.

Si studiava Dante, il nostro preferito e quella storia capitò così, quasi per caso, inaspettata, all’improvviso, la prima.

Capitò come per il nostro poeta preferito “nel mezzo del cammin di nostra vita…”.

Capitò proprio così.

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