Rubriche/di Piero D’Errico

Non mi interessano più gli amici e neanche i parenti, non mi va di uscire, di andare in giro, non ho fame e mi sento sempre stanco.
La notte poi non riesco a dormire, ed è come se tutti gli eventi negativi si fossero accaniti contro di me.

Ho sempre una caramella ed un bicchiere d’ acqua a portata di mano nel caso mi viene qualche colpo di tosse all’improvviso.
Non mi va di ascoltare musica, non ho più voglia di seguire quei dibattiti televisivi noiosi e tutti uguali.

Devo scansare ogni spiffero, ogni filo d’aria che potrebbe aggravare la mia situazione.
Mi sono misurato la febbre e mamma mia, appena ho visto quel brutto numero mi sono sentito peggio: 37 e mezzo.

Mi sono sentito svenire, poi mi sono fatto coraggio e forse mi son fatto troppo coraggio tanto che mi è scappato lo starnuto una prima volta e poi anche una seconda volta.

E mentre tutto scorre, la febbre scesa a quasi 37, e avrei il desiderio di sentire intorno a me un minimo di conforto, il mio malessere viene descritto da amici, che sono venuti a trovarmi, con questi termini riduttivi e offensivi: “ il solito fifone per niente” oppure “ non è niente, alzati e esci”.

Mi è sembrato come se gli amici e le amiche che sono venuti a trovarmi, si sforzassero nel non capire quella “sindrome influenzale” che il dottore con fare preoccupato mi aveva riferito.
Vengo accusato ingiustamente di una “diffusa esagerazione” e intorno a me sento fioccare “stai meiu de mie”.

Avrei voluto sentire intorno a me un po’ più di solidarietà e invece la frase con più delicatezza fu quella “domani starai meglio”.
E poi certi cavolo di paragoni che facevano: io con 39 sono andato a lavorare” “e senza tante chiacchiere” aggiungeva quella con l’occhio un po’ guercio.

Ad un certo punto mi è venuto da pensare ad un complotto, mi è venuto da pensare che mi prendevano in giro, ma non senza fatica mi sono trattenuto.
Con questa bella giornata mi sarebbe piaciuto stare seduto al BAR davanti ad un caffè nero bollente, a parlare di geo-politica senza capire nulla con altri amici che capivano ancora meno di me.

E invece giro in casa da una parte all’altra a scoprire gli angoli più nascosti, Dio che noia, mi sento accaldato e anche un po’ sudato.
La mia temperatura segna sempre 37 meno qualcosa.
Mi è anche venuto il dubbio che il termometro fosse sballato ma non ho fatto un dramma.

Ho avuto solo un po’ di tosse ma non è stata la tosse a preoccuparmi è stato quel 37 e mezzo del primo giorno che mi ha dato preoccupazione.
Sono stati quasi due giorni ma sono stati lunghissimi, per fortuna tutto è passato.
Stasera fa quasi una settimana dal giorno della mia guarigione e stasera così per sicurezza, per non perdere l’abitudine, voglio controllare la mia temperatura, solo curiosità, mi sento bene: 36 e 6.

La mia temperatura dice che sto bene grazie a Dio però…..non sono ancora convinto d’ essere completamente guarito e di aver recuperato interamente lo spirito e l’intelligenza che avevo prima di quei due maledetti giorni.
E invece loro che mi dicevano !!!
“mena stai bonu, quante cazzu de storie”.
Ma tu vatti a fidare degli amici.