Questa sera, 25 agosto ore 19.30, alla presenza dello scultore galatinese Armando Marrocco sarà svelata al pubblico l’opera vincitrice del concorso “Il marmo per sempre”
Per molti giorni abbiamo visto, in tanti, un continuo lavorio attorno all’angolo che da piazza Alighieri, proprio nei pressi della Lampada senza luce o della più nota Pupa del Martines, conduce ad una via commerciale della città. In tanti si sono chiesti che cosa stesse accadendo e qualcuno a lavoro finito, ma ancora “incappucciato”, ha espresso pensieri, opinioni e critiche che solo noi galatinesi siamo in grado di fare e molto spesso senza saper leggere e scrivere.
L’arte del criticare è facile, l’arte del costruire, mediocremente, è difficile, e poi impegna solo il cervello… ad averlo. Opinioni certamente personali, oggettive, ma si sa che le critiche devono essere sempre costruttive e non distruttive.
Noi galatinesi siamo quelli che tutto sappiamo, che tutto critichiamo, ma mi è spontaneo chiedere su quale preparazione artistica pontifichiamo e, soprattutto, senza aver visto l’opera alla luce del sole. Si critica sui se e sui ma, che non portano da nessuna parte se non a spezzare le ali.
Ali che possono volare ancora, ali di chi voglia di fare e lavorare ne ha tanta e che certamente non deve sbarcare il lunario e se la critica striscia la creazione vola.
I novantanove centesimi della critica che si fa tra gli uomini non nasce già dall’amore del vero, ma da presunzione, arroganza, acrimonia, litigiosità, astio, gelosia. Questo scrisse Arturo Graf in Ecce Homo nel 1908. Quanto mai attuale.
Comunque detto questo “l’incappucciato” di Piazzale Siciliani, così come mi piace chiamare quell’ampio piazzale dove moltissimi anni fa le quattro colonne dell’Impero facevano bella mostra di sé, questa sera alle ore 19.30, alla presenza del grande scultore galatinese Armando Marrocco, svelerà il suo segreto. Può piacere o no ma resta pur sempre un lavoro nato da un’idea vincente, un’idea nata e realizzata gratis et amore dei, un’idea lanciata in una campagna pubblicitaria “Il marmo per sempre” con il supporto tecnico del critico d’arte prof. Toti Carpentieri e realizzata da “Nuova Marmo Arredo” di Giancarlo Marra.
Tra i venticinque progetti presentati al concorso è stato scelto dalla giuria, all’unanimità, quello di Nico Preste che con la sua Civetta ha dato la risposta più efficace. L’autore “parte da una memoria visiva che trova le sue radici in ambito archeologico greco e preromano e si sviluppa tenendo conto dei presupposti alla base del concorso dal suo divenire opera standing dialogante con la scultura di G. Martinez”.
La scultura assembla cinque elementi triangolari isosceli con l’angolo di vertice pari a 90° e un triangolo isoscele decapitato e sagomato il cui angolo di vertice è pari a 15°, una forma nettamente geometrica che si predispone ad ampie letture tra scienza, magia e religione e che ben si amalgama con la città che vive di sacro e profano.
Nel segno della continuità … è il nuovo che avanza.