Ci sono 381 sportelli in provincia di Lecce. 

Cronaca/ di Davide StasiDavide Stasi1

Sono 381 gli sportelli bancomat in provincia di Lecce. Nel corso degli ultimi vent’anni sono quasi raddoppiati (erano 211, nel 1997). L’incremento è di 170 Atm (acronimo delle parole inglesi «Automated teller machine»), pari all’80,6 per cento.

A rilevarlo uno studio dell’Osservatorio economico di Davide Stasi, in collaborazione con la sezione di Lecce dell’Associazione italiana dei dottori commercialisti ed esperti contabili (Aidc).

“Quest’anno lo sportello bancomat compie 50 anni – sottolinea Stasi – Il vecchio distributore di banconote, che ha rivoluzionato il nostro rapporto con il denaro, festeggia mezzo secolo dalla sua prima installazione in Inghilterra. Il primo apparecchio risale al 27 giugno 1967 e, da allora, ha profondamente cambiato il nostro modo di fare shopping e procedere agli acquisti. Nel tempo, ha subìto così tante trasformazioni che da semplice distributore di cartamoneta è diventato, oggi, una vera e propria banca self-service.

Il primo sportello accettava soltanto voucher. Ora, invece, mette a disposizione diversi servizi bancari. E in futuro diventerà, molto probabilmente, uno sportello multifunzione utilizzabili anche in altri ambiti.

Nel corso degli anni, gli sportelli bancomat si sono moltiplicati e diffusi a macchia d’olio. Sono stati installati quasi ovunque e non mancano nei maggiori punti di interesse o nelle loro vicinanze, come i centri commerciali, gli aeroporti, i cinema.

La clientela, grazie agli sportelli Atm, può effettuare tutte le operazioni che desidera in qualsiasi momento della giornata, evitando le code all’interno della banca (l’operatività è infatti di 24 ore su 24 e di sette giorni su sette). Una delle principali comodità – spiega Stasi – è quella di consentire a chi viaggia di spostarsi senza dover portare denaro contante con sè e all’occorrenza si può prelevare, in qualsiasi momento della giornata, soltanto la cifra necessaria per coprire le spese. Inoltre – aggiunge – grazie alla possibilità di stampare un resoconto delle movimentazioni effettuate, in caso di difficoltà o anomalie, il cliente può rivolgersi anche in un secondo momento alla banca per chiedere spiegazioni.

Ma non mancano gli svantaggi, tra cui il limite di prelievo prefissato dalla banca: ogni circuito, infatti, prevede soglie e scaglioni prelevabili giornalmente e mensilmente; la presenza di un canone annuo in aggiunta ai costi di gestione del conto corrente; il pagamento di eventuali spese di commissione, se previste dal contratto, soprattutto se si preleva da uno sportello Atm che non appartiene al circuito della banca. La vera insidia, però, è la clonazione. Non mancano, infatti, le denunce, con prelievi o spese ingiustificate. Tuttavia, la banca non garantisce dall’uso fraudolento della carta».

In Puglia esistono 1.915 sportelli Atm, di cui 752 nella provincia di Bari, 381 in quella di Lecce, 290 in quella di Foggia, 195 in quella di Taranto, 178 in quella di Brindisi e 119 in quella di Barletta-Andria-Trani.

Sempre in ambito di moneta elettronica, la tessera bancomat può anche essere utilizzata per pagare un acquisto nei punti vendita abilitati. Ogni esercizio commerciale in possesso di Pos (acronimo delle parole inglesi «Point of sale»), ha un terminale collegato direttamente alla rete bancaria. Questo meccanismo permette il pagamento elettronico tramite la nostra tessera magnetica. Al momento del pagamento, la tessera magnetica viene passata in un apposito lettore e poi viene inserito in Pin. In pochi secondi, la Banca verifica la giacenza della somma sul conto corrente del cliente e autorizza il pagamento. In un secondo tempo, entro pochi minuti, la Banca stessa effettua un giroconto della somma dal nostro conto corrente al conto dell’esercente.

L’operazione termina con la stampa di una ricevuta in due copie. Una di queste copie viene rilasciata al cliente, l’altra conservata dal negoziante.

L’obbligo per i commercianti e i professionisti di accettare pagamenti anche mediante carte di debito o credito, anche per piccoli importi, ha favorito la moltiplicazione dei Pos che sono passati da appena 1.159 distribuiti nel 1997, su tutto il territorio provinciale, a ben 22.819.