Come raggiungere quota mille? Idea: stallone cercasi.
Rubriche/ Opinioni/ di Piero D’Errico
Galatina – Ci trattano come bambini.
Ci danno una caramella e smettiamo di piangere. Così, per farci stare tranquilli e anche felici.
In tempo di quote poi, ne hanno messa una anche a loro: quota mille.
Il punto nascite deve raggiungere quota mille nascite per assicurarsi la sopravvivenza.
Mi dicono che nel 2017 le nascite sono arrivate a quota settecento.
Considerato il fatto che da un po’ di anni sono quasi costantemente in diminuzione, ci sarebbe ora da chiedersi come fare, oppure rassegnarsi e prendere atto della imminente chiusura anche del punto nascite.
Da quando tra le mie innumerevoli domande si è aggiunta anche quest’altra, non ho più pace e come pochi giorni fa ebbe a dire il vice presidente del consiglio, Luigi Di MAIO, sul tema ILVA: “sto lavorando giorno e notte”.
Il punto è questo, la disoccupazione incalza, qualsiasi forma di sostegno reale o verbale sarà sempre provvisoria, non sarà mai strutturale o tale da far fare ai giovani un “progetto di vita”.
Si aggiunga a questo, la paura di non poter dare ai propri figli un “domani” più sereno come invece si vorrebbe.
E poi aggiungi a tutto questo, la paura di dover affrontare: ikea, ricevimento e bomboniere, e perché no anche il viaggio di nozze, magari appena fuori porta.
La mia ultima considerazione e non per importanza, è la constatazione oggettiva e mai smentita che: non ci sono più i maschi di una volta.
Il mio invito ai giovani è quello di avere più coraggio, evitare ogni tipo di “plastica” o di soluzioni affini, e dare una mano a raggiungere quota mille.
Da un po di conti alla “Cottarelli”, che ho fatto, non ce la faremmo comunque, arriveremmo si e no a quota cinquecento.
Ne mancano altrettanti.
Da qui l’invito a chi ha incarichi istituzionali, affinché anche loro si prodighino al raggiungimento dell’obbiettivo.
Ciò nonostante, il mio conteggio si ferma sempre a quota cinquecento.
A questo punto, la mia “geniale” idea è quella di importare non so da dove, una paio di “stalloni” specialisti nel settore.
Vi dirò, la mia brillante idea, l’ho offerta a un dibattito, appena saputo del “caso”.
Al dibattito partecipavano tanti giovani, tanti ragazzi.
Ebbene tutti i ragazzi sono stati i primi a dichiararsi contrari alla mia proposta di far arrivare un paio di “stalloni”
–La proposta ci umilia – ha fatto uno in prima fila.
– Ci fa sentire incapaci – un altro.
–Ci fa sentire piccoli come maschi e anche come tecnica – ancora.
Davanti a così tante motivate e ragionevoli prese di posizione, tra l’altro da tutti sostenute, mi sono convinto anch’io.
E’ vero, dobbiamo sbrigarcela da soli e noi soli prenderci i meriti.
E allora mi sono proposto, per quel che posso, per dare anch’io una mano.
Suvvia ragazzi e ragazze, coraggio, non perdiamo ancora altro tempo prezioso.
Ce la faremo.