Il Sedile

L’orgoglio e il paradosso

Rubriche/Opinioni/ di Vincenzo Specchia

La nostra comunità da sempre si è fregiata di avere un artigianato eccellente tale da costituire un punto di riferimento per l’intero territorio regionale e non solo.

La prestigiosa Fiera Campionaria è testimonianza di un artigianato creativo, pronto anche a compiere il salto per diventare impresa particolarmente qualificata.
Pertanto, proprio dalle attività artigianali è nata un’imprenditoria apprezzata non solo nel nostro Salento ma anche sull’intero territorio regionale e oltre. Sembra quasi superfluo dire che ciò costituisce motivo di orgoglio per tutti i cittadini galatinesi.

La crisi economica che oramai dal 2008 attanaglia l’Occidente e il Paese Italia in particolare, ha certamente costituito un banco di impareggiabile difficoltà che ha determinato una selezione durissima tra le imprese che hanno dovuto affrontare la crisi economica più grave dopo quella del 1929.

Diverse realtà industriali appartenenti alla nostra Galatina nel tempo si sono distinte, potrei elencare diverse ma preferisco soffermarmi su due imprese che ben rappresentano al tempo stesso l’orgoglio e il paradosso. Anzitutto sono motivo di vanto e di orgoglio per la nostra comunità; insomma un motivo di sentirsi fieri di essere galatinesi e per la verità, con i tempi che corrono, non abbiamo molte altre ragioni da sbandierare per rivendicare un senso di appartenenza che faccia assaporare consapevolezza e voglia di primeggiare su altre comunità da sempre in competizione con la nostra Galatina.

Sino a qualche lustro addietro Galatina rappresentava, dopo il capoluogo, nei diversi campi, il punto di riferimento più importante della provincia di Lecce. Poi, sin dagli anni novanta, abbiamo assistito alla perdita di posizioni rispetto ad altre comunità salentine, sino a diventare fanalino di coda tra i comuni
più importanti del Salento; se però si guarda all’imprenditoria locale i segnali che si colgono sono oltremodo positivi.

Accennavo a due realtà: le Fonderie De Riccardis e la Zincogam.
Entrambe, quanto a capacità occupazionale, più o meno della stessa grandezza ed entrambe con stabilimenti nella zona industriale di Soleto, poco distanti l’una dall’altra, quasi dirimpettaie.

Le Fonderie De Riccardis sono presenti sul nostro territorio sin dal 1930. Inizialmente i fratelli De Riccardis, Orazio e Fortunato, danno vita ad una grande Officina al servizio di un tessuto produttivo esclusivamente agricolo. Negli anni ‘50 i titolari, con l’intelligenza di imprenditori illuminati, imboccano la strada della costruzione di macchine destinate ai panifici, ma l’intraprendente creatività li porta a definire una macchina per la lucidatura dei
pavimenti che trova diffusione anche in Germania.

All’interno della propria officina, nella centralissima Via Roma, i titolari realizzano una piccola fonderia che rappresenterà l’embrione dell’evoluzione da azienda artigiana ad industriale.

Tale trasformazione si concretizza negli anni ‘70 con la realizzazione della nuova sede nella zona industriale di Soleto dove prenderà corpo l’attività fusoria di sola ghisa con specializzazione nel settore idraulico. Negli anni ‘80 la nuova generazione, costituita da altri due fratelli, contribuisce, soprattutto con l’apporto dell’Ing. De Riccardis, in modo significativo al salto di qualità della lavorazione e della quantità di ghisa lavorata.
Altra ditta artigiana destinata a diventare importante industria nel settore della zincatura a caldo è la società F.lli Giurgola s.n.c fondata nel 1980 dopo che due anni prima Giuseppe Giurgola, il più grande dei fratelli, aveva iniziato la produzione di serbatoi in ferro nella sede di Viale Ionio.

La Zincogam srl dei fratelli Giurgola nasce nel 1991 con lo stabilimento produttivo realizzato nella zona industriale di Soleto per produrre la zincatura a caldo dei serbatoi prodotti dalla ditta F.lli Giurgola snc. Il merito e l’intuizione dei soci fondatori è stato quello di credere nel mercato della
zincatura a caldo che consentiva di assicurare anche la lavorazione finale dei loro prodotti, soprattutto serbatoi in ferro.

Ma il processo della zincatura a caldo serviva anche per avere nel basso Salento un impianto adeguato per soddisfare le esigenze del territorio per zincare a caldo i manufatti in ferro senza essere costretti a raggiungere località lontane dove sono presenti altri simili impianti.

Ma la creatività dei fratelli Giurgola porta gli stessi alla lavorazione del polietilene non solo per la realizzazione dei serbatoi ma anche per dar vita ad un nuovo ramo di attività dell’azienda per la produzione e commercializzazione di complementi di arredo e da giardino, creando così nel 2007 il marchio Kloris.
E veniamo al paradosso: le due realtà di cui ho detto nascono come attività
artigianali nel cuore di Galatina e poi, divenute realtà industriali, si trasferiscono nella zona industriale di Soleto che risulta essere molto più vicina all’abitato di Galatina che non a quello di Soleto.

E’ inutile dire che i tributi vengono corrisposti al comune cui appartiene l’area vale a dire al Comune di Soleto. La domanda è dovuta: è giusto che imprese importanti galatinesi si trovino nella zona industriale di Soleto per il solo motivo che il suo territorio è molto più esteso? Chi ha amministrato a
Galatina la cosa pubblica, negli ultimi trent’anni, si è posto il problema se tutto ciò risponde agli interessi della comunità amministrata?

E’ quasi scontata la risposta che il Comune di Soleto non potrebbe mai accettare una modifica della circoscrizione territoriale. Sarebbe questa una risposta plausibile qualora ci fosse stata una vibrante richiesta dei nostri amministratori per una modifica del territorio assegnando l’area industriale a Galatina.

Francamente non ne sono a conoscenza ma mi farebbe piacere essere smentito perché significherebbe che il problema è stato posto anche se non risolto. Sarebbe già un risultato!
La problematica della definizione delle circoscrizioni territoriali tra comuni
contermini è importante per la tutela degli interessi dei cittadini più vicini al
comune di appartenenza. Forse un esempio può essere calzante ed anche
estremamente attuale: è giusto che l’ Amministrazione comunale sia promotrice della realizzazione di un impianto inquinante che ricade nel proprio territorio ma molto più vicino all’abitato dell’altro Comune contermine?
La situazione che ho rappresentato sicuramente ha del paradossale, ma è una
problematica che merita molta attenzione da parte dell’Amministrazione comunale che dovrebbe porre in essere azioni forti e concrete per rivendicare una rivisitazione delle circoscrizioni territoriali tra i Comuni di Galatina e Soleto.

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