Il Sedile

l’UDC fa richiesta di ulteriori atti pubblici

Chiesta copia del contratto di incarico conferito all’avvocato Giausa Annunziata

Cronaca/Galatina/di p.z.

Il percorso , come evidenziato ieri dal suo capogruppo consiliare Pasqualina Villani, sembra ormai tracciato. Come pure sembra ben chiara che la strategia e l’ azione politica intrapresa non è e non resterà un fatto episodico. Nei giorni scorsi ebbe a dichiararci, rispondendo alla nostra domanda sul perché avesse fatto richiesta di tutti gli atti relativi alle utenze mobili di servizio in dotazione all’apparato politico-burocratico, che si trattava di una normale attività conoscitiva al fine di espletare in modo corretto e trasparente il proprio mandato politico.  Ieri l’attività conoscitiva è proseguita con la richiesta di ulteriori documenti che i consiglieri UDC ,Villani e Coluccia,  hanno fatto a Sindaco e Segretario Generale.

E’ stata infatti protocollata una nuova richiesta per ottenere “ Copia e visione del contratto di incarico legale fiduciario conferito dalla Amministrazione Montagna all’avv. Giausa Annunziata”.

Detta e letta così la cosa potrebbe non dire e non significare nulla. Si tratterà magari di uno dei tanti contratti standard adottato dalle Amministrazioni con l’ esigenza delle prestazioni di un professionista a tempo determinato. Il mandato dell’esperto avvocato come riportato in delibera scadrà, infatti, con la fine del mandato dell’Amministrazione Montagna.

Nel mirino UDC non sarebbe finito, come potrebbe sembrare da una lettura superficiale della richiesta, la forma e la sostanza del contratto del legale quanto il bando di concorso pubblico per titoli ed esami aventi per oggetto l’assunzione di due funzionari categoria D3: uno per il settore dei Servizi alla Persona e l’altro per quello degli Affari Generali ed Avvocatura e del quale come Sedile ci siamo già occupati in passato per vie di alcune sue particolarità procedurali. Forse le stesse che non convincono i due consiglieri UDC.

“ Alcuni aspetti legati a questo concorso ci sono poco chiari- ha dichiarato il capogruppo Villani- e come nell’alfabeto si comincia con la A per arrivare alla Z anche in questo caso intendiamo cominciare  dalla A per capire se e come qualcuno intenda arrivare alla Z”.

Ma quale sarebbe o potrebbe essere il collegamento tra il contratto dell’esperto avvocato con il concorso per due posti di esperto amministrativo? Probabilmente saranno i tanti rumors che si stanno rincorrendo da un po’ di giorni su alcuni nomi indicati tra i “più bravi e meritori” di poter vincere il concorso, ma è solo un’ipotesi peraltro non confermata dal capogruppo UDC : ”Quello che ci sta spingendo a chiedere ed a controllare non è tanto il rincorrere un nome o un altro ma la precisa volontà che tutto sia fatto nel pieno rispetto della trasparenza e della legalità. Il Palazzo di vetro negli ultimi tempi è diventato abbastanza fuliginoso e la sua visibilità interna è assai opaca. E’ finito il tempo della fiducia “a prescindere”, ora devono rendicontarci, carte alla mano, tutto ciò che questa Amministrazione ha fatto ed intende fare”.

Detto così il discorso diventa assai più chiaro e comprensibile e lascia capire come il tutto si ricolleghi ad una serie di perplessità, collegate alle procedure ed alla fretta con cui si sta procedendo ad espletare questi concorsi.  Rinfreschiamo i fatti.  Con un unico bando furono messi contemporaneamente a concorso due posti di esperto amministrativo per i quali erano state percorse procedure diverse. Per uno erano state espletate tutte le procedure della mobilità previste per legge, per il secondo tali procedure non erano state espletate ma venivano fatte contemporaneamente al bando di concorso subordinando l’espletamento del concorso pubblico per titoli ed esami, per quel solo posto, alla negatività della procedura per mobilità volontaria la quale sarebbe entrata in azione, a sua volta, se fosse stata negativa la procedura della mobilità obbligatoria.

Insomma un inguacchio amministrativo giustificato con l’esigenza della economicità, velocità ed efficienza dell’attività amministrativa. Evidenziavamo anche un altro particolare non meno significativo. https://www.ilsedile.it/bando-di-concorso-pubblico-per-titoli-ed-esami-per-2-posti-di-esperto-amministrativo/.

Tra i titoli e le referenze richieste per partecipare al concorso per mobilità sia volontaria che obbligatoria vi erano requisiti di non indifferente consistenza che richiedevano esperienze professionali e conoscenze veramente al di fuori della norma. Gli stessi requisiti ed esperienze professionali sparivano invece nel concorso pubblico per titoli ed esami in cui veniva richiesto il solo Diploma di Laurea specialistica in Giurisprudenza.

La rigidità e la abnormità dei requisiti richiesti per la partecipazione nel concorso pubblico per mobilità  aveva spinto più di uno, e lo spinge ancora, ad intravvedere una forma di tendenza nel cercare di concludere negativamente le prime due fasi per poi aver campo libero nella fase finale.

In un’ altro caso il problema era stato risolto, anche lì con una buona dose di fantasia amministrativa, con la riserva del 50% dei posti a concorso al personale interno. Allora furono saltate addirittura le fasi delle procedure della mobilità ed il posto fu messo direttamente a concorso interno. E’ tutto regolare, fu detto.   Se però fu corretto e regolare allora perché non è stata utilizzata la stessa tecnica anche in questo caso? Perché il 50% dei posti non è stato riservato al personale interno?

A pensar male si fa peccato però spesso si azzecca era solito ripetere Andreotti. Proviamo a pensare prima bene però. Prima ipotesi: l’Amministrazione non ha al suo interno personale con i requisiti tali da poter ricoprire questo ruolo con un concorso interno. Ora pensiamo male: qualcuno all’interno ci sta ma non possiede i titoli  per poter partecipare ad un concorso riservato agli interni. Quale delle due quella giusta?

Lasciamo sull’argomento le conclusioni al consigliere Pasqualina Villani: ” Noi consiglieri UDC chiederemo per iscritto al Sindaco Montagna che, Presidente a parte, i componenti della Commissione esaminatrice siano di provenienza esterna all’Amministrazione Comunale e possibilmente segnalati dalla Magistratura o essi stessi Magistrati”.

Ricordiamo a tal proposito che il Regolamento Comunale prevede che il Presidente della Commissione sia il Dirigente del Dipartimento di riferimento, gli altri due componenti siano esperti del settore e delle materie oggetto del concorso.

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