Le lingue oggetto di concorso, oltre all’italiano, sono l’inglese, il francese, il danese, l’olandese, il maltese e lo sloveno.
Possono partecipare al concorso i cittadini di uno Stato membro dell’UE che siano in possesso (allo scadere del termine di iscrizione) di un diploma universitario triennale (ciclo triennale completo). Sono ammessi laureati in lingue e traduzione oppure in altre discipline (ad esempio economiche o tecnico-scientifiche) che abbiano una spiccata inclinazione per le lingue e attitudine per la traduzione. Non vi sono limiti di età e non è richiesta esperienza professionale.
I candidati devono dimostrare di possedere, oltre alla perfetta padronanza della propria lingua madre/lingua principale (italiano), un’ottima conoscenza di una delle tre lingue procedurali della Commissione europea (francese, inglese, tedesco) e una conoscenza approfondita di una seconda lingua, diversa dalla prima, da scegliersi tra le 24 lingue ufficiali dell’UE.
La procedura di concorso prevede innanzitutto una preselezione basata su test di ragionamento verbale, ragionamento numerico e ragionamento astratto, oltre a due prove specifiche di comprensione linguistica nelle lingue scelte dal candidato all’atto della candidatura. I candidati che superano questa fase sono invitati a sostenere le due prove di traduzione dalle lingue prescelte verso l’italiano. Solo chi supera anche le prove di traduzione sarà invitato a partecipare, a Bruxelles, all’ultima fase della selezione presso il Centro di valutazione EPSO.
I candidati che risulteranno idonei saranno iscritti in un “elenco di riserva” dal quale le istituzioni dell’UE attingeranno per assumere traduttori nei prossimi anni (sedi di lavoro: Bruxelles/Lussemburgo).