“Ribadiamo ancora una volta la nostra contrarietà ad impianti di grandi dimensioni”.
Cronaca/ Politica/ di Antonio Trevisi, Cataldo Mininno e Leonardo Donno.
Galatina – “Siamo con i Comuni di Nardò e Soleto che hanno espresso la loro contrarietà ad ospitare l’impianto di compostaggio che la Regione vuole realizzare in Salento. Ribadiamo ancora una volta la nostra contrarietà ad impianti di grandi dimensioni”.
Lo dichiarano consigliere regionale del M5S Antonio Trevisi, il senatore Cataldo Mininno e il deputato Leonardo Donno. L’unico Comune che si è detto pronto ad accogliere un impianto sarebbe quello di Melpignano a condizione che si tratti di un impianto aerobico, mentre quelli previsti attualmente dalla Regione sono impianti integrati anaerobici/aerobici con produzione di biogas.
“A fronte di una provincia con 800mila abitanti – spiegano i pentastellati – produciamo circa 110mila tonnellate di umido e quindi non possiamo accettare impianti al di sopra delle 20mila tonnellate e ulteriori impianti nei Comuni che già ne ospitano altri impattanti come Cavallino o Ugento. Siamo favorevoli agli impianti aerobici pubblici di taglia inferiore a 20mila tonnellate in quanto non concentrano potere economico, amministrativo e elettorale e non rendono il bilancio di un comune dipendente da royalties, generando meno problemi di trasporto dovuti alla raccolta di umido e vendita compost nei paesi limitrofi”
“Nonostante sia una scelta che – concludono – siamo consapevoli, comporterebbe un numero maggiore di impianti, creando preoccupazione nei cittadini dei Comuni destinati ad ospitarli, si tratta di una problematica che si può superare proprio coinvolgendo le comunità e garantendo il rispetto di un buon capitolato d’appalto da parte dei soggetti gestori dell’impianto e della raccolta”.
“I piccoli impianti di compostaggio aerobici di 20mila tonnellate massimo – proseguono i cinquestelle – devono lavorare in sinergia con quelli di comunità e di prossimità (compostiere domestiche, di condominio, di quartiere, di frazione e di Comune) che vanno sostenuti e promossi. Si tratta di impianti – concludono – che vanno in direzione della strategia rifiuti zero, pertanto non solo li condividiamo ma li adottiamo dove amministriamo e li proponiamo nel programma regionale come soluzione nel piano rifiuti”.