Il Sedile

Società coinvolta nel filone di indagine di mafia capitale, a Galatina non se ne parla.

Una di queste, “La Cascina Global Service”, gestisce il servizio di refezione scolastica.   

Cronaca/ di Redazione

Galatina – Sarà bene cominciare con il rendere chiaro il significato di alcune sigle e di alcune aziende che operano a Galatina vincitrici di bandi di gara per la gestione di servizi pubblici.

Cominciamo con la “CARA”. La CARA non è altro che la sigla di Centro di Accoglienza per Richiedenti Asilo. Sono nati e proliferati dal momento dell’invasione da parte degli immigrati nel suolo italico ed hanno costituito la base e la fortuna economica di cooperative ed associazioni che si son tuffate nell’affare aiutate dalla politica e, spesso anche in modo ripugnate, hanno costruito il proprio business tanto da finire nell’occhio dell’Antimafia e delle Procure di mezza Italia.

Poi passiamo a stigmatizzare alcune di queste Società finite nel filone di indagine delle Procure tra cui quello di Mafia Capitale. Stiamo parlando della Società  “ La Cascina Global Service” società romana fondata nel 1978 da un gruppo di studenti universitari aderenti a Comunione e Liberazione, attiva nel settore della ristorazione e della preparazione pasti per scuole, ospedali, ecc. e per altri versi parliamo anche di suoi collegamenti con altre Società, operanti sul nostro territorio.

Cominciamo dalla Cascina Global service s.r.l. La Società in questione gestisce a Galatina il servizio di Refezione Scolastica presso le Scuole dell’Infanzia Statali e presso le classi a tempo prolungato delle Scuole Primarie di questo Comune.

Con la Determinazione n. 53 del 19.1.2015 a seguito di espletamento di gara, le è stato affidato definitivamente la gestione del Servizio di Ristorazione Scolastica, per l’a.s. 2015/2016 in A.T.I. (Associazione Temporanea di Imprese ) con la TURIGEST s.r.l.

Per capire di cosa si parla, allorché si parla della Cooperativa “La Cascine Global Service”,  ci affidiamo alle definizioni usate dagli inquirenti e dalla Magistratura Contabile. A proposito del discusso bando di gara di Mineo, quello dei 254 appartamenti ex base NATO di Sigonella trasformati in centro di prima accoglienza per immigrati, un bisness da 97 milioni di euro, vinto dall’associazione temporanea che vedeva insieme Senis, Cascina, Sol.Co., il Consorzio di Cooperative Sociali Sisifo di Palermo (LegaCoop), la società di costruzioni Pizzarotti & C Spa di Parma (proprietaria del residence di Mineo) e il comitato provinciale della Croce Rossa Italiana di Catania, afferma la Corte dei Conti che : “Il bando per la gestione del CARA di Mineo ha alterato la fisionomia dell’accordo pubblicistico delineato dall’art. 15 della Legge n. 241/1990”  ( accordi per disciplinare lo svolgimento in collaborazione di attività di interesse comune tra Pubbliche Amministrazione).

Ancora più duro il giudizio dell’Associazione nazionale anticorruzione guidata da Raffaele Cantone, secondo cui a Mineo sarebbero stati violati i principi di “concorrenza, proporzionalità, trasparenza, imparzialità ed economicità”. La gestione del CARA è stata stigmatizzata pure dagli inquirenti che indagano su politica e affari nella città di Roma. Nella seconda ordinanza emessa dal Gip capitolino, relativamente all’affare Mineo, si parla espressamente di “collusioni preventive, consistenti in accordi finalizzati alla predeterminazione dei soggetti economici che si sarebbero aggiudicati le gare”, nonché di “condotte fraudolente, consistenti nel concordare i contenuti dei bandi di gara in modo da favorire il raggruppamento di imprese al quale partecipavano imprese del gruppo La Cascina”. Nell’ordinanza di custodia cautelare Mafia Capitale Bis emessa lo scorso mese di giugno, la Cascina Global Service viene citata ben 167 volte. Le indagini, in particolare, hanno condotto all’arresto di quattro suoi manager: l’amministratore delegato Salvatore Menolascina; il vicepresidente Francesco Ferrara; Carmelo Parabita, componente del consiglio d’amministrazione del gruppo; l’ad della cooperativa “La Cascina” Domenico Cammisa.

Secondo il Gip, i quattro dirigenti avrebbero commesso “plurimi episodi di corruzione e di turbativa d’asta spalmati nell’arco di tre anni, dal 2011 al 2014, e ciò rivela una spiccata attitudine a delinquere”. In particolare, sotto indagine sono finiti i rapporti intessuti dai manager con Luca Odevaine, membro del Tavolo di coordinamento nazionale sull’accoglienza per i richiedenti e titolari di protezione internazionale e membro di tutte le commissioni che a partire dal 2011 hanno aggiudicato gli appalti del CARA di Mineo. “Con la Cascina, Odevaine ha un solido e antico legame di natura illecita”, scrivono gli inquirenti, ipotizzando l’elargizione a favore del potente consulente di un “premio” mensile di 10.000 euro, poi aumentato a 20.000, per i presunti favori resi per l’aggiudicazione dell’appalto. A seguito del terremoto giudiziario che ha colpito il colosso della ristorazione, la Sezione Misure di Prevenzione del Tribunale di Roma, con decreto n.102 del 27 luglio 2015 ha disposto l’amministrazione giudiziaria. 

Passiamo ora alla Società Auxilium di Senise. Hanno due cose in comune le due Società. Anzi tre. La prima coincidenza è quella che hanno a Senise, comune del potentino, entrambe  il centro di riferimento principale della propria attività imprenditoriale. Può succedere, nulla di strano. La seconda è che Il gestore del CARA di Bari Palese, costruito nel 2008, all’interno della base dell’aeronautica militare con dei prefabbricati, è lo stesso da quando esiste il centro ed è la cooperativa lucana Auxilium dei fratelli Pietro e Angelo Chiorazzo. storicamente vicina alla Cascina, che la gestisce , appunto, in in Ati con la stessa Cascina. Anche questo può succedere. Terzo ed ultimo particolare. Da vicepresidente della Cascina, Angelo Chiorazzo è stato coinvolto nella stessa indagine della Magistratura di Bari in cui era imputato Camillo Aceto, a sua volta ex membro del consiglio di amministrazione di Auxilium.  I due hanno avuto la prescrizione in primo grado per i reati di falso e frode nei confronti della pubblica amministrazione. Anche questo può succedere. Come può succedere di trovarci l’ Auxilium in ATI con la Egle di Martano a gestire un ricco budget per l’assistenza domiciliare ed integrata agli anziani presso l’ATS di Galatina che va avanti a colpi di proroghe.

 

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