La manifestazione, oggi 8 agosto, rientra nel cartellone delle ” Sagre del Capo di Leuca”.
La magia invade le stradine e le piazze di Caprarica del Capo. E’l’8 agosto l’appuntamento con <<Macaria e Cistareddha>>, la manifestazione organizzata dall’associazione culturale <<Sant’Andrea>> che anche per questa ottava edizione fa parte del cartellone delle <<Sagre del Capo di Leuca>>. Una festa popolare che si perde nelle radici della tradizione, voluta dalla gente del quartiere di Tricase.
<<Macaria e Cistareddha>> è proprio questo: un riallacciare delicato dei fili della memoria, in un intreccio tra presente e passato, tra memoria e innovazione. Una notte di magia, la <<Macaria>>, che rende onore anche a uno degli animali simbolo della tradizione salentina, la <<Cistareddha>>, il gufetto dagli occhi fissi. Nella sera di <<Macaria e Cistareddha>>, visitatori e vacanzieri potranno respirare gli antichi profumi dell’arte culinaria salentina. Tra gli stand approntati dall’organizzazione, gli amanti della cucina tradizionale avranno di che deliziarsi. Antipasti di verdure e legumi, sfornati di ogni tipo, la <<massa e ciciri>>, la pasta contadina preparata con acqua e farina e condita coi ceci, i <<pezzetti>> di cavallo al sugo, le patate locali e il pesce fritto. E ancora, la deliziosa carne alla brace, le <<pittule>>, i dolci tradizionali e la frutta. Ricette semplici e antiche, preparate dalle mani sapienti ed esperte delle massaie capraricesi. Nell’aria riecheggeranno i suoni della musica popolare salentina, dei canti contadini e di rivolta e della immancabile pizzica dei «Mustisci». A chiudere la serata le note rock dei Super Reverb.
La tradizione tramanda che nel Medioevo il primo nucleo abitativo di Caprarica del Capo sorse dov’era un ovile di capre che davano latte in abbondanza. Le prime notizie ufficiali del borgo risalgono al 1277. I Petravalda e gli Amendolea furono i primi Signori del paese, poi seguirono i conti di Alessano e numerosi altri baronati, tra i quali quello dei Mellacqua. Nel 1644, è attestato l’ultimo passaggio nelle mani dei Gallone, principi di Tricase, che acquistarono il feudo capraricese tenendolo fino alla fine del sistema feudale. Ricco di testimonianze storico – artistiche è il territorio di Caprarica del Capo (fino al 1970 frazione di Tricase).
Numerose sono le testimonianze di storia e arte che il tempo ha lasciato a Caprarica del Capo. Su tutti primeggia il castello Del Balzo, progettato dall’architetto tricasino Antonio Renna nel 1524 e costruito su un precedente maniero del XV secolo. A pochi metri di distanza, sorge una torre colombaia del 1555. Di fronte al castello si affaccia la chiesa parrocchiale a croce latina, completata nel 1795 ed intitolata a Sant’Andrea Apostolo, mentre nell’omonima piazza al centro campeggia la colonna del Santo Patrono datata 1766. Addentrandosi nel centro storico s’incontrano a seguire la casa-torre “dell’invidia” del 1528, il palazzo dei baroni Mellacqua (XVII), la cappella dell’Immacolata (XVII) e la chiesetta del Crocifisso (XVI). Tre pregevoli frantoi ipogei sono visitabili nel giorno della sagra. La vicina collina che guarda Caprarica prende il nome dal Santuario edificato sulla sua sommità nel 1952 ed intitolato alla Madonna di Fatima.