In una P.E.C. inviata ad un creditore dell’ Ente Fiera il liquidatore dott. Spagnulo offre un saggio di eccentrica “saggezza”. Moliere al suo confronto arrossirebbe.
Buon giorno a tutti Voi.
Una breve premessa, i fatti e le situazioni che di seguito verranno illustrate sono reali, il mittente è il Liquidatore di “Fiera di Galatina e del Salento s.p.a.”, il destinatario per predilezione personale non verrà citato ed anche l’importo della fattura è stato lievemente rettificato.
Ci tengo a precisare che il tutto è frutto di una P.E.C., vale a dire di una “Posta Elettronica Certificata” inviata dal Liquidatore ad una ditta creditrice.
Veniamo ai fatti.
La lettera, come dicevo, è indirizzata ad una ditta che vanta un credito nei confronti di “Fiera di Galatina e del Salento s.p.a.” dal lontano 2010, in poche parole come dal Liquidatore scritto una “Proposta di Falcidia”.
Entriamo nel vivo:
La Ditta vanta un credito di € 295,00 dal 2010 dalla s.p.a., il Liquidatore, come unica soluzione al recupero del credito, propone uno sconto dell’86%, quindi i 295,00 euro diventano 41,30 euro, da versare in rate annuali sino al 2020, anno in cui dice che dovrebbe finire il nuovo contratto stipulato con la “nuova gestione s.r.l.”, brevemente 2,58 euro per sedici anni.
Oltre a ciò aggiunge che: se dovessimo riuscire con la trattativa in corso con il Comune di Galatina ad avere un’ulteriore proroga del contratto, sempre alla “nuova gestione s.r.l.”, sino al 2033 lo sconto richiesto sarebbe sottostante ai famosi 295,00, si andrebbe a togliere, questa volta, il 52% quindi, si andrebbero ad incassare la bellezza di 141,60 ma da pagare in 25 anni, in altre parole 5,66 euro l’anno.
I pagamenti inizierebbero successivamente alla data di sottoscrizione della proposta unica.
Certamente, dopo aver saputo se il Comune di Galatina darà “loro” la proroga sulla proroga del contratto alla “nuova società s.r.l.” sino al 2033.
Ci sono molte domande da porsi, ma io, almeno io, per il momento, scelgo di non farlo, pensateci voi, magari per le mie ci sentiamo più in là.
Un abbraccio,
Mistery Man