Il Sedile

Melpignano/”Percorsi di Pietra” trekking, il 27 ottobre, tra cave, geositi, pajare, menhir e visita a “La Pietra del Gusto” esposta nel Palazzo Marchesale.

Eventi

Il trekking “Percorsi di Pietra” a Melpignano è un’avventura carica di emozioni offerta dal Comune della Grecìa Salentina nell’ambito del progetto “Melpignano promuove cultura“. Questo piccolo gioiello di poco più di duemila abitanti brilla in ogni stagione grazie a percorsi turistici, che coinvolgono viaggiatori appassionati di cibo, arte, artigianato e natura, realizzati con la collaborazione dell’Associazione di Promozione Sociale pugliese Vivarch e altre realtà locali e nazionali.

La sindaca Valentina Avantaggiato scommette su una gestione ecosostenibile del territorio e sull’inclusività, investendo con passione sul patrimonio culturale locale. Dopo il grande successo dello scorso anno torna “Percorsi di Pietra,” un’escursione che porta lungo sentieri meno noti, immersi nel caratteristico paesaggio agrario. Tra muretti a secco, antichissimi menhir, cave silenziose e suggestive pajare, i partecipanti possono scoprire un mondo antico e affascinante.

L’appuntamento è per domenica 27 ottobre, dalle 9.30 alle 12.30, per una passeggiata adatta a tutti (dagli 8 anni in su). L’escursione parte dall’Info point nell’ex tabacchificio, conducendo alla riscoperta delle antiche fonti primarie della zona, quando l’estrazione della pietra era l’attività principale.

Durante il percorso, si celebrano i paesaggi e i diversi utilizzi della pietra in ambito costruttivo e decorativo. In compagnia della guida Paola Russo, i partecipanti sostano sotto le volte dei portici cinquecenteschi di Piazza San Giorgio, un tempo sede di un fiorente mercato di stoffe, per poi proseguire lungo le vie di campagna.

Dopo una sosta al geosito di Melpignano, una cava rinaturalizzata con ulivi e altra vegetazione, si esplorano i segni dell’antica attività estrattiva e i fossili che raccontano storie millenarie. Si vivrà un’immersione totale nella natura, avvolti dai colori autunnali tra campi coltivati e caratteristici baluardi della civiltà contadina come pajare, furneddhi, caseddhe e le celebri cave.

Il viaggio prosegue con la visita da Texun,  dove si possono osservare complementi d’arredo in pietra leccese; ascoltare storie su come la pietra prende forma sotto abili mani di scalpellini e ricevere in regalo un oggetto in pietra da portare a casa.

La camminata continua fino al menhir Lama in Piazzetta Asilo, un monumento preistorico simbolo della cultura megalitica nella Terra d’Otranto e si conclude al Palazzo Marchesale, dove il 27 ottobre verrà inaugurata l’installazione “La Pietra del Gusto“, opera dell’architetto Silvana Inguscio, realizzata con la collaborazione di Bianco Cave, che sarà esposta fino al 6 gennaio.

Si tratta di una tavola botanica, una lastra di calcarenite con disegni a forma di gocce di olio e foglie di ulivo, che diventano piccoli contenitori per il cibo di stagione, come i pomodori da pendola, i legumi coltivati da Marco Garrapa e Danilo Palma di Melpignano, le frise e i tarallini del forno Fior di Panein vico Lama, olio eolive òliolocale.

Non è solo un omaggio alla secolare cultura dell’ulivo, simbolo indiscusso del Salento, ma un richiamo alla memoria e alla ciclicità della vita. La pietra, non il legno, diventa protagonista: solida e resistente, come la terra da cui trae ispirazione. Per sottrazione della materia, le forme definiscono il contenitore, attraverso una lavorazione della pietra con macchine a controllo numerico. Proprio come da tradizione contadina, la tavola diventa essa stessa un contenitore dei prodotti della terra. Un’installazione che intreccia cibo, stagionalità e condivisione, celebrando la sacralità del lavoro e il legame profondo con il territorio.

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