Il mercato settimanale è stato da sempre focolaio di disagi e proteste. La provvisorietà delle scelte è stata da sempre il male maggiore. 

mercato (2)mercato (3)mercato (1)mercato (4)Cronaca/ di p.z.

Galatina – Il mercato settimanale ha da sempre avuto in se enormi problemi mai risolti. Un tempo era un lunghissimo serpentone che si snodava lungo tutta via Liguria sino al piazzale della stazione. Effettivamente era un guaio per gli abitanti del posto murati per quasi dodici ore da baracche a ridosso della porta della propria abitazione che ne impedivano spesso anche l’accesso. A ciò si aggiungevano problemi inerenti l’igiene e la sicurezza. Le lamentele e le proteste si sprecavano.

Intervenne allora la decisione, era il 1993 con sindaco Rizzelli, di trasferire provvisoriamente il mercato settimanale verso la zona 167 in attesa della individuazione, espropriazione ed adeguamento di alcune zone idonee ad ospitarlo. Fu una provvisorietà, (tra lamentele e proteste) che durò sino al 2013 ed a chiudere la provvisoria esperienza intervennero cause di forza maggiore ossia i lavori per la realizzazione della tangenziale ovest della città.

Fu così che tra mugugni, le solite lamentele, le solite proteste, le circa 250 baracche furono spostate, sempre provvisoriamente, verso il Quartiere Fieristico che obiettivamente presentava ben visibili problemi di adattabilità ad assolvere il compito per cui era stato scelto. Primo fra tutti il traffico dal capoluogo di Provincia alla città e viceversa. Gli ingorghi non mancarono e non mancano. Poi i problemi di sicurezza dovuti alla difficoltà per una autombulanza a recarsi verso il centro, e peggio ancora verso la parte terminale, del mercato in caso di urgenza. Poi problemi di sicurezza in caso di catastrofi per evacuare dalla zona mercato sia per chi compra che per chi vende. Molti camion non passano dal ponte ferriaviario quindi la provinciale per loro è l’ unica via di uscita. Poi problemi di igiene: i bagni chimici sono collocati nei pressi della zona parcheggio dei camper raggiungerli da un capo all’altro del mercato è un’impresa. Poi problemi di approvvigionamento idrico e per finire problemi di sicurezza personale per chi dal centro abitato raggiunge a piedi il mercato.

Le foto che potete visionare in alto a sinistra dimostrano chiaramente come quello che avrebbe dovuto essere un percorso protetto per il traffico pedonale verso il mercato non è altro che un punto raccolta di rifiuti abbandonati che nessuno si preoccupa mai di pulire. Dimostra altresì come le transenne della Polizia Municipale, che dovrebbero tutelare il percorso pedonale siano invece gettate ed abbandonate sul ciglio della strada a fare anch’esso da rifiuto ingombrante ed ostacolo.

Risultato finale di questa accozzaglie di problematiche, alcune naturali ma tante altre create dall’incuria e dal disinteresse, è che la gente pian piano frequenta sempre meno il mercato decretandone con i fatti il lento ma inesorabile declino. Certo anche questa avrebbe dovuto essere una scelta provvisoria ma che dopo due anni e mezzo, dal marzo 2013, non ha all’orizzonte un barlume di soluzione alternativa.

Quella che era un tempo la soluzione più o meno ideale, la zona adiacente via Emilia nel comparto C2, col tempo sta diventando sempre più irrealizzabile. Sono scaduti i vincoli su alcune zone ed acquisirne altre è assai problematico. Problemi di impatto geologico assai seri oltre a resistenze varie da parte dei proprietari fanno pensare che questo progetto inserito nel PIRU sia ormai un’utopia a meno che non si proceda con qualcuna delle solite soluzioni arraffate e confusionarie che finirebbero per creare problemi peggiori degli attuali.

I cittadini, come già detto, la loro sentenza sembrano averla gradatamente nel tempo già emessa. La fitta rete commerciale ormai spasa capillarmente su tutto il territorio, con la sua quantità, diversità e qualità del prodotto, unito a massicce campagne promozionali hanno fatto perdere l’antico fascino e l’antica attrazione del mercato settimanale. Tutti i problemi di cui abbiamo fatto cenno sono ormai un chiaro deterrente allo spostarsi da un capo all’altro della città per fare la spesa e come direbbe il grande Totò : “ E’ il vaso che fa traboccare la goccia”.

Pur capendo che a Galatina si è ormai insensibili ed insofferenti ad ogni suggerimento, ad ogni segnalazione, ad ogni critica e pur capendo che ognuno è libero di scegliersi il cappio con cui vuole impiccarsi, non si potrebbe almeno evitare di sceglierlo anche per gli altri? Non si potrebbe rimuovere almeno quei piccoli ostacoli che servirebbero a dare un po’ di sicurezza alla gente? Oppure dobbiamo sempre aspettare che succeda qualcosa per poi assistere all’italico e sporco gioco dello scarica barile?

E cosa ne direste se si cominciasse a prendere in seria considerazione l’idea di eliminare del tutto il mercato settimanale e sostituirlo con i più snelli, agevoli e pratici mercati rionali? E’ una proposta!