Lo sostiene il Presidente del Senato, Pietro Grasso, al convegno della Fieg.
“Un’opinione pubblica bene informata è la nostra corte suprema. Perché ad essa ci si può sempre appellare contro le pubbliche ingiustizie, la corruzione, l’indifferenza popolare o gli errori del governo; una stampa onesta è lo strumento efficace di un simile appello“.
Questo diceva, anni orsono, Joseph Pulitzer, e vale ancor più oggi che siamo sommersi da una quantità di informazioni che, spesso, non riusciamo a trattare o che, ancor di più, cambia molto rapidamente.
Il presidente del Senato, Pietro Grasso, intervenendo al convegno organizzato a Roma dalla Fieg dal titolo “I mezzi di informazione a sostegno della legalità”, ha ribadito come guardando al sistema di informazione di un paese si può dare un indice del suo tasso di democrazia.
Nella sua frase Pulitzer sottolinea un aggettivo: “stampa onesta”.
E quando la stampa è onesta, anche la criminalità la teme “almeno quanto l’azione delle forze dell’ordine e della magistratura, anche perché a volte, per ragioni che riguardano le diverse caratteristiche del lavoro, la stampa arriva prima.”
Continua ancora il Presidente del Senato: “In questi giorni fare un esempio è facile: prima che scattassero le richieste di arresto per Mafia Capitale infatti gli stessi nominativi sono stati al centro di un’inchiesta di Lirio Abbate sull’Espresso del dicembre 2012. Potrei fare molti altri esempi, ma il punto centrale è che il giornalismo d’inchiesta, quando è serio e professionale, riesce a far emergere queste realtà, indipendentemente dalle indagini.
Anche dal lato della corruzione il ruolo dei giornali è fondamentale: spesso sono i cronisti a scoprire le irregolarità nei bandi o il taglio “sartoriale” di alcuni di essi, sono le inchieste giornalistiche ad accendere i riflettori su alcuni scandali e a diventare la base per le successive indagini della magistratura. Ma andando oltre si può trovare un ruolo ancora più importante: ci sono comportamenti che non si configurano come reato, ma che sono moralmente ed eticamente molto discutibili: in questi casi è solo grazie alla stampa che tali azioni possono emergere ed essere messe alla valutazione dei lettori e quindi dei cittadini. Aiutare a costruire una coscienza collettiva attenta, severa ed equilibrata, è un compito delicato e importante.”
Il giornalismo, quindi, si può ben vedere come una delle armi con la quale è possibile cambiare in meglio il mondo e la società.
Ed usando ancora le parole di Pulitzer: “ Non esiste delitto, inganno, trucco, imbroglio e vizio che non vivano della loro segretezza. Portate alla luce del giorno questi segreti, descriveteli, rendeteli ridicoli agli occhi di tutti e prima o poi la pubblica opinione li getterà via. La sola divulgazione di per sé non è forse sufficiente, ma è l’unico mezzo senza il quale falliscono tutti gli altri.”