Il Governo chiede fiducia ma il suo operato è povero di trasparenza ma assai ricco di errori

logo-adiconsumCronaca/ di AdiConsum 

Il Miur annuncia di voler venire incontro ai docenti meridionali che, in seguito alla mobilità straordinaria, dovranno assumere servizio nelle scuole del centro-nord.

A seguito delle proteste successive alla pubblicazione degli esiti dei trasferimenti dei docenti di scuola primaria e secondaria di I grado (fasi B, C e D), il sottosegretario Faraone,  sul suo profilo twitter, ha affermato che si stanno valutando delle nuove misure volte a soddisfare le esigenze dei docenti, ma non per il corrente a.s. ma, bensì, per il successivo.

Per  ora è previsto solo l’istituto della conciliazione con il quale il Miur ritiene di poter sanare le anomalie generate dal sistema.

Le scadenze entro le quali è possibile tentare la concilazione sono:

  • 08.2016 SCUOLA INFANZIA (questa data è stata indicata dall’USR Molise, ma bisogna ricordare che i trasferimenti sono stati pubblicati il 27 luglio);
  • 08.2016 SCUOLA PRIMARIA;
  • 08.2016 SCUOLA SECONDARIA DI I PRIMO GRADO.

La data per la scuola secondaria dipenderà dall’effettiva pubblicazione dei bollettini, finora prevista per il 13 agosto.

Il sottosegretario ritenendo che le proteste in corso  siano eccessive, ha invitato i docenti ad abbassare i toni, anche perché chi emigrerà non lo farà per un incarico annuale, ma per assumere servizio in ruolo, quindi non più da precario.

Faraone continua dicendo:

Stiamo andando incontro anche alle esigenze di chi oggi parla ingiustamente di ‘deportazione’ o ‘esodo’: con le assegnazioni provvisorie molti di loro non dovranno spostarsi per niente. Gli insegnanti hanno davanti a loro un governo che sta potenziando il sistema d’istruzione, riconoscendo dignità alla professione che svolgono. E questo è un dato di fatto”.

Poi è chiaro,  –  aggiunge l’on. Faraone –  e faccio un vero e proprio patto con i docenti, –  (vi ricorda qualcosa?) – che se verranno riscontrati errori, interverremo caso per caso per trovare soluzioni per garantire il rispetto dei diritti di ciascun insegnante. Però i patti si reggono se c’è fiducia da ambo le parti. Noi stiamo cercando soluzioni a lungo termine, per esempio, con la trasformazione dell’organico di fatto in organico di diritto per ampliare la platea di posti per la mobilità e mettere in campo ogni azione utile per far sì che chi oggi si sposta possa rientrare prima possibile. Ma il caos e la protesta si scontrano con questo atteggiamento di apertura del governo e creano situazioni di incomprensione anche all’interno della società stessa, spesso non in grado di capire fino in fondo il motivo di questa contrapposizione.

Ci sarebbe da chiedersi se la “fiducia” nei patti debba essere a senso unico visto che, a fronte della ormai abusata trasparenza, non vi è alcuna concessione sul rendere pubblica la procedura (e quindi il famoso “algoritmo” che alimenta il sistema informatico responsabile dei trasferimenti) causa di numerosissimi e palesi errori.

Forse aveva ragione Niccolò Machiavelli quando, a proposito della politica, affermava: “Governare è far credere.”