Le dimissioni sono state protocollate al termine del Consiglio Comunale. Sulla decisione decisivi gli “assalti” di Piero Lagna, Daniela Sindaco e Teresa Spagna.
Galatina – Segni di scricchiolii e di sciame politico in seno al PD, partito di maggioranza relativa a Palazzo Orsini, se ne erano già avuti. Troppo spesso l’ex assessore ai Lavori Pubblici, Andrea Coccioli, era stato attaccato politicamente in Consiglio Comunale dai consiglieri del suo stesso partito.
Anche ieri sera, il Consiglio, che già aveva nel suo carnet argomenti di spessore da trattare, non poteva cominciare in modo peggiore da come è stato fatto iniziare, anche se quelle si son rilevate poi solo le prime schermaglie. Gli affondi sarebbero giunti dopo.
Esaurite, infatti, le formalità di rito con le comunicazioni del sindaco riguardanti la nomina ad assessore di Emilio Tempesta e la sua surroga da consigliere con Teresa Spagna, ecco che giungevano i primi segni, quelli che hanno fatto chiaramente capire che non si trattava di un “normale” Consiglio Comunale.
Un interrogazione consiliare, ritenuta urgente, veniva presentata dai due consiglieri PD Piero Lagna e Daniela Sindaco per essere messi a conoscenza come mai a tutt’oggi le luminarie natalizie erano accora appese ed accese nelle piazze di Galatina e Noha. Un assessore alle attività produttive da “turista fai da te” ha risposto, anzi ha farfugliato qualcosa, giusto per dire qualcosa.
Ora non dico che non fosse giusto evidenziare quell’obbrobrio natalizio perpetrato in spregio alla città ma che fosse fatto nell’assise pubblica e contro un assessore della propria maggioranza e per giunta come se fosse il più grave dei problemi che attanaglia la città, è sembrato un tantino esagerato.
La conferma si è avuta successivamente, quando si è trattato di approvare il Documento Unico di Programmazione 2016-2018. Hanno preso in successione la parola Piero Lagna, Daniela Sindaco e Teresa Spagna per dichiarare, con motivazioni diverse, il loro voto di astensione. La cosa ha fatto scatenare le ire del sindaco Montagna il quale ha preso il microfono ed ha annunciato le dimissioni dal suo incarico.
“ Non mi faccio ricattare da nessuno, andiamo tutti a casa” sono state le sue parole ed ha firmato le dimissioni chiedendo che fossero immediatamente protocollate ma quando qualcuno gli ha fatto notare che se le avesse protocollate il Consiglio andava sospeso ha rimandato l’atto politico alla fine dei lavori consiliari.
E’ seguita una breve sospensione, forse nella vana speranza si calmassero un po’ gli animi, vana perché appena ricominciata la discussione sulla Deliberazione della Corte dei Conti sezione di Puglia del Rendiconto degli esercizi finanziari 2012 e 2013 e le relative decisioni adottate o da adottare per il risanamento di bilancio la polemica è riesplosa più accesa di prima. Al momento del voto le minoranze hanno abbandonato l’aula, gli stessi tre consiglieri del PD Piero Lagna, Daniela Sindaco e Teresa Spagna con dichiarazione di voto hanno preannunciato la loro astensione . “ Non si può far passare il risamento attraverso le tasche dei cittadini, non ci sto all’aumento del 30% dei servizi a richiesta individuale o dell’anticipazione dell’80% degli oneri di urbanizzazione“, Piero Lagna.
“Molte cose, troppe cose si son fatte fuori dall’aula consigliare” , Daniela Sindaco
“ Sono in questo contesto da poco ed ho avuto pochissimo tempo per prendere conoscenza dei fatti, pertanto mi astengo” Teresa Spagna.
A testa bassa le opposizioni sulle omissioni e sulle giustificazioni dell’assessore De Donatis, il quale ha preferito attaccare per non essere attaccato sopratutto quando ha dichiarato che lui non sapeva nulla della situazione finanziaria pregressa e dell’indebitamento del Comune di Galatina essendo cose che venivano da lontano. Sconcertante. La Corte dei Conti leggendo carte, bilanci e rendiconti si accorge di tutto e ci bacchetta e lui, assessore al bilancio, non si accorge di nulla. Chissà in quale fiaba vive, o forse pensa vivano gli altri.
A votare a favore sono stati otto consiglieri e tre astenuti. Resta il dubbio che trattandosi di un argomento di natura contabile potesse essere necessaria una maggioranza qualificata.
Approvati infine il regolamento in materia di procedimento amministrativo e quello per l’installazione di manufatti tipo dehors su spazi pubblici.
Dopo di ciò sono state protocollate le dimissioni di Montagna e proclamata ufficialmente la crisi amministrativa. Ora ci sono 20 giorni di tempo a disposizione di Montagna per poterle ritirare o confermare. L’impressione è che si sia rotto definitivamente qualche equilibrio interno al PD e che la situazione sia difficilmente sanabile.