Cronaca/di Lorenzo Siciliano consigliere comunale PD

“L’indecoroso spettacolo che vedete, composto da marciapiedi dissestati o inesistenti, aiuole ridotte a immondezzai a cielo aperto, zanzare e blatte che scorrazzano liberamente si trova tra via Luzzatti, via Giovanni XXIII, via delle Nazioni unite e viale della libertà, in un quartiere densamente popolato.

Stamattina alle 10.00 ho avuto un incontro con i residenti esasperati di questa zona, che ormai non sanno più cosa fare per vedere rispettati i loro sacrosanti diritti di cittadini che pagano le tasse e che vorrebbero avere attorno alle loro case un minimo di decoro e pulizia.

Le foto che invio per la pubblicazione rappresentano solo alcune delle decine di segnalazioni che ci giungono quotidianamente da questo come da altri quartieri della Città, da parte di neretini costretti a vivere avendo come circondari delle proprie case simili letamai.

“E voi cosa fate?” chiederà di sicuro qualche solito amico di questa amministrazione. Noi chiediamo ogni giorno, carta e penna alla mano, interventi di manutenzione ordinaria, rivendicando quelli che sono diritti delle persone che al nostro “caro” Comune di Nardò versano migliaia di euro all’anno per avere in cambio il nulla. 

Pensate che a segnare il tempo che è passato dall’ultimo intervento di pulizia in questo quartiere c’è un “fico spontaneo” (nella prima foto) alto circa 2 metri e mezzo. Il fico cresce di circa un metro all’anno. Fate un po’ due conti. Una sorta di calendario naturale che segna l’inerzia e la strafottenza di un’amministrazione intera. 

Questa è la Nardò reale, non quella fiabesca al pari di un paese dei balocchi che vi viene descritta su Facebook da chi occupa le stanze di palazzo. A chi si dice soddisfatto dell’operato di questa Giunta e di questo Sindaco dico: aprite gli occhi e spalancate le finestre. Affacciatevi nella realtà. Queste sono le condizioni disastrose prodotte dalla cialtronaggine amministrativa di gente che sta trasportando una Città intera nel baratro con opere pubbliche inutili e le casse comunali al collasso”.