Cronaca/di Lorenzo Siciliano capogruppo consiliare PD
Oggi si è tenuto un Consiglio Comunale fiume. Un Consiglio richiesto dai gruppi di opposizione per il quale abbiamo dovuto lottare a colpi di carte bollate affinché si tenesse.
Da alcuni anni, e con maggiore intensità negli ultimi mesi, nel nostro centro storico hanno abbassato definitivamente la saracinesca molte attività commerciali e altre sono in vendita. Forse non se n’era accorto nessuno nelle stanze del palazzo, o forse se ne sono accorti e hanno fatto finta di niente. Inutile dire che da lungo tempo il centro storico di Nardò si è spopolato e diventato inappetibile per chi intende avviare una propria attività. La causa è presto detta: assenza di servizi, chiusura totale al traffico h24 e 7 giorni su 7, degrado e incuria, inesistenza di realtà commerciali al netto dei coraggiosi ristoratori e dei negozi rimasti che si contano sulle dita di due mani.
Basta fare una passeggiata tra le principali vie del borgo antico per rendersi conto che di giorno il panorama è simile ai deserti del Sahara e di sera poco ci manca. A fare l’eccezione sono alcune iniziative, molte delle quali discutibili per costi e spessore, che mette in piedi l’amministrazione per cercare di fornire ossigeno a quello che è un malato reso tale proprio da chi intende rianimarlo con pessimi risultati.
A tutto ciò – frutto esclusivo di scelte adottate dall’attuale sindaco e dai suoi peones – si aggiunge un problema gravissimo e ormai vissuto con terrore dai cittadini: la sicurezza!Rapine, furti, risse violentissime. Tutti atti che si consumano in modo quasi indisturbato anche in orari diurni e in vie centralissime. Atti che trovano terreno fertile in un luogo della Città nei cui confronti la Politica ha scelto di voltarsi dall’altra parte. Attuando scelte per spopolare il borgo antico come l’eliminazione delle riduzioni delle tasse comunali per le attività del centro storico, lo sfratto di tutte le storiche associazioni dagli immobili comunali, l’abbandono di luoghi pubblici restaurati come l’ex mercato coperto di via Pellettieri e la sporcizia generale in cui versano strade, aiuole e marciapiedi.
Abbiamo voluto che si tenesse questo Consiglio Comunale – il più seguito dai cittadini sia online che in presenza in aula dall’inizio di questa consiliatura – perché pensavamo di investire il Sindaco e la sua amministrazione di un problema serio e grave vissuto da una parte sostanziale della Città rispetto al quale credevamo di ottenere delle risposte concrete.
Abbiamo assistito – in un Consiglio storico per importanza e gravità del tema trattato – alla vigliacca assenza del peggior sindaco della storia di questa Città e allo scarica barile di responsabilità dei suoi sodali, gettati allo sbaraglio in un Consiglio Comunale che poteva segnare – con impegni concreti – la presa di coscienza di problemi delicati vissuti da centinaia di famiglie e l’inizio di una rinascita del borgo antico.
Oggi in Consiglio ho perso la voce, dopo oltre un’ora e mezzo di interventi, ma non perderò di sicuro tutta la forza e il coraggio che servono per mandare presto a casa questa gente che sta affossando, giorno dopo giorno, il senso delle istituzioni, l’onorabilità, il presente e il futuro della nostra Nardò, tenuta in ostaggio da chi crede di esserne il padrone assoluto.