Rubriche/Opinioni/di Piero D’Errico
Tra i tanti giochi ufficiali di questa torrida campagna elettorale (primo tra tutti la tombola) vi è un altro gioco non meno ufficiale chiamato “nascondarella”.
Sta crescendo accanto al CIVISMO nudo e crudo, un civismo collaterale, camuffato e bugiardo messo su ad arte da chi militava in partiti o anche era in continua turnee tra partiti.
Uno strano modo di riciclo, nascosto dietro i simboli più svariati e a volte poco originali e quasi sempre ripetitivi che vorrebbero dire tanto ma finiscono poi per dire niente.
Eh si !! se ben guardate nelle liste, scorrono nomi già conosciuti di già candidati in partiti tradizionali che ora si presentano sotto altra forma.
Alcuni simboli vogliono arrivare al cuore, emozionare, ma non so se ce la faranno, troppo banali, troppo simili, per tanto.
Il civismo cari miei, è uno stato d’animo, non è la trasformazione di partiti in declino che cambiano il simbolo.
Non basta però una lista civica per nascondere i riferimenti ideologici dei candidati, non basta una civica per spazzare via tracce di un Salvini in caduta libera, né mai una lista civica riuscirà a nascondere tracce di una “nostalgia canaglia” mai scomparsa, di una destra conservatrice.
A volte succede che dietro una civica c’è un partito e a volte succede che è lo stesso partito a utilizzare un simbolo civico.
Parte proprio da qui l’invito a guardare dentro ogni lista civica.
Non sono candidato né sono nel frattempo appostato e pronto ad ASSALTARE LA DILIGENZA al suo passaggio, come dice un mio vecchio amico esperto in diligenze.
Non ho incarichi da ricevere né nomi da proporre, mi piacerebbe che il CIVISMO quello vero, tracciasse chiara una barriera, una linea di difesa per tenere lontani, ma molto lontani: il pericolo del populismo e del falso civismo.