“E’ proprio vero, chiamarle fioriere è proprio esagerato”
Rubriche/Opinioni/di Veronica Romano
Sono passata così, incuriosita, per vedere un po’ le fioriere che dividono la Basilica di SANTA CATERINA D’ALESSANDRIA dal Comune.
Fioriere che in una lettera al giornale, corredata da foto, un attento e riflessivo lettore, descriveva come una specie di “natura morta”, arte che tra l’altro apprezzo molto.
Beh !! è proprio vero, chiamarle fioriere è esagerato ma si sa l’ esagerazione è una tendenza comune, divisa in parti uguali tra la maggioranza che esagera nella presentazione di un suo provvedimento e l’opposizione che esagera nel contestarlo e definirlo sbagliato o non giusto.
Vi dirò nella fioriera crescevano sterpaglie di vario tipo su un tappeto di “erba cresta” che ricopriva come un manto verde il terriccio.
Però non sono affatto sorpresa. Mi direte come mai ?
Considerato che politici, funzionari e portaborse passano da lì cento volte al giorno per recarsi al Comune e predisporre delibere, atti, e regolamenti, sono addirittura portata a pensare che non se ne siano accorti, perché se nel caso se ne fossero accorti, sono certa che qualcuno, più portato al giardinaggio, avrebbe già da sé provveduto, se non altro per migliorare l’immagine della parte più bella della città.
Non mi sento di infierire, anzi questa volta sarei più propensa a comprendere il loro stato d’animo dopo i fatti recenti e da cui l’accorato l’appello a: “FERMAMIOCI”.
Magari, sono ancora portata a pensare, che quelle fioriere, così volutamente trascurate, rappresentano uno stile, una forma contemporanea di arte, una creatività moderna coltivata con cura, una tendenza forse troppo futuristica per essere compresa, una specie di “arte povera”.
O forse quella “natura morta” è soltanto un chiaro ed inequivocabile messaggio che ben raffigura la città.