Cronaca/di Redazione
Succede anche questo. Uno lascia la sera, la sede comunale della frazione di Noha con un murales che campeggia sulla facciata centrale dell’immobile raffigurante S. Paolo in doppia posizione (two better than one dicono gli inglesi) ed in compagnia di una bella ragnatela (forse dimenticata la dal personale addetto alle pulizie) ed una tarantola (emigrata dalla chiesetta dedicata al santo protettore delle tarantolate9 e poi si sveglia la mattina successiva ed è sparito il Santo, la tarantola e pure la ragnatela.
Tutto ciò mentre nella serata di ieri 14 settembre gli abitanti ed i rappresentanti politici della frazione avevano manifestato avversione rispetto a quanto deciso dagli amministratori.
I comunicati stampa avevano affollato i vari organi di informazione. Due consiglieri comunali delle liste civiche, L. Tundo e E. Mariano, avevano lanciato il guanto di sfida a Sindaco ed Assessore ai LL.PP. invitandoli ad una assemblea pubblica in piazza alla presenza della cittadinanza nohana.
Non succederà nulla di tutto ciò in quanto questa mattina, come già detto, il murales era sparito, cancellato da una tinteggiatura bianca che aveva coperto l’oggetto della diaspora.
Il marciapiede attiguo alla sede comunale era “transennato” con bidoncini presumibilmente quelli utilizzati per la pulizia e pittura del muro e delle due immagini raffiguranti S. Paolo una volata via portando con se anche ragnatela e ragno.
Recita un vecchio detto di saggezza popolare che “chi fabbrica e sfabbrica non perde mai tempo”. Questo sarà senz’altro vero ma è pur vero anche che bisognerebbe essere coerenti con le proprie decisioni. Se una scelta è stata fatta con convinzione, ponderazione e riflessione va difesa e portata avanti magari spiegando le motivazioni alla base di detta scelta.
Se invece succede che dopo un invito ad una riunione pubblica per tutta risposta si dispone l’eliminazione del “corpo del reato” al sol fine di evitare pubbliche scuse allora qualcosa non va.
Se poi la decisione di optare per una scelta “artistica- culturale” piuttosto che un’altra, e frutto di una sola “mente” magari in preda a visioni mistico religiose prodotte da Caronte più che dall’apparizione del Santo, allora egregio sig. Sindaco sarebbe forse il momento di cominciare a mettere ordine in quel complesso di deleghe da lei elargite (sicuramente) in tempi di cui era a scarsa conoscenza di uomini e fatti di cui e con cui avrebbe dovuto operare.