Rubriche/Opinioni/di Piero D’Errico
“Pronto Signore, ci stanno rapendo” cominciava così con voce impaurita, la telefonata al 112 di RAMY che insieme ad altri 50 bambini era sul pullman su cui, come lui lo chiamava, il “guidatore” aveva versato della benzina e con un coltello in mano pronunciava parole minacciose nei loro confronti, dopo averli legati.
Non finirà mai di sorprendermi la lucidità e la freddezza, proprio in quei momenti, proprio quando riesce difficile ricordare anche il numero di telefono di chi può venire in tuo aiuto.
“Vi prego Signore, non siamo in un film”, implorava RAMY nella telefonata fatta di nascosto ai Carabinieri.
Non sarò mai sfiorato dal minimo dubbio: VIVERE LA LORO GENERAZIONE SARA’ BELLISSIMO.
Ci sorprendono ogni giorno, ogni giorno di più.
“Abbiamo solo 12 anni, non possiamo morire”.
Così è stato RAMY, grazie a te e ai tuoi amici coraggiosi e bravi quanto te. Avete difeso il nostro paese, Ramy, lo avere difeso come forse noi grandi, non avremmo saputo fare.
Dodici anni, nato in Italia da genitori egiziani.
RAMY, ho sentito che vogliono darti la “cittadinanza”, vogliono darti un “certificato”.
Non hai bisogno di alcun certificato RAMY, TU sei già italiano.