Lettere/ di Lorenzo L.
Caro Direttore avrei voluto non scrivere questa lettera, perché ho creduto fino all’ultimo in questa amministrazione, ma dopo la sconfitta bruciante alle provinciali, e dopo aver pensato a lungo sulla figuraccia fatta dai nostri amministratori, non me la sento più di difendere l’indifendibile.
Credo, Direttore, che a Galatina ci sia una seria “questione autorevolezza” da affrontare. Autorevolezza significa stima, credito, fiducia che si impongono in quanto fondati sulla personalità di chi ne gode. E, purtroppo, questa amministrazione non gode più della stima e della fiducia né dei cittadini (ed io sono un esempio diretto e reale), né dei professionisti (che non riconoscono più questa amministrazione come un serio interlocutore con il quale costruire qualcosa per far tornare grande Galatina) né da parte della politica che non riconosce più il prestigio che il solo nome della Città porta con sé. Siamo ormai spinti ai margini della “rete sociale-politica” che conta. Galatina vale quanto Cocumola, con tutto il rispetto per Cocumola.
E dico tutto ciò non per fare sterili ed inutili polemiche, come ormai in molti sono abituati a fare, anche perché ho votato questa amministrazione già prima del ballottaggio, in quanto non volevo più vedere i soliti noti che hanno portato alla rovina questa città e ho difeso, nella vita reale e sui social, l’operato degli assessori anche quando c’era poco da difendere, chiedendo a chi li attaccava di concedere tempo e di essere pazienti, avendo fiducia nelle persone. E i miei post su facebook a difesa degli inesperti amministratori contro le tante polemiche sollevate da qualcuno lo testimoniano.
Ma dopo due anni e mezzo di risultati deludenti, in termini politici, di imparzialità e di successi, con Galatina sempre più emarginata a livello provinciale e regionale e con una dilatante e disarmante esterofilia che offende la professionalità di molte menti galatinesi, credo sia arrivato il momento di mettere la parola fine a questa esperienza.
Il sindaco ha fatto molti errori, dettati forse dall’assenza di dialogo che piano piano si è trasformata in presunzione, ma credo che l’errore più grave sia stato quello di non aver capito di essere trascinato nel baratro dai rappresentanti di un partito, andare oltre, ballerino e privo di ogni consistenza politica, tecnica e professionale. Un partito che, a detta di qualcuno (più di uno) molto vicino all’amministrazione, sta creando non pochi malumori all’interno della maggioranza stessa.
E poi basta leggere i post sui social fatti da alcuni esponenti che raccontavano di un successo la manifestazione ambientale promossa dal Quotidiano, come se il merito della buona riuscita fosse dovuto all’associazione o all’amministrazione o ancora peggio al partito, e non ai cittadini che nonostante i moltissimi disservizi legati al servizio di raccolta rifiuti, hanno prestato la loro disponibilità per la tutela del territorio.
Sia chiaro, questa lettera non ha la presunzione di suggerire al sindaco cosa fare e cosa non fare, ma vuole solo sottolineare la necessità che ha Galatina di fare un cambio di passo che, purtroppo, questa amministrazione, a distanza di due e mezzo dall’insediamento, non è stata in grado di dare. Ed è per questo che il sindaco dovrebbe lasciare.
Infine, Direttore, mi permetta un’ultima osservazione, e non per difendere ancora una volta l’amministrazione ma solo per svegliare le coscienze degli amministratori: leggo di proroghe e proroghe di servizi essenziali ed importanti o di volture mai realizzate che portano noi cittadini a pagare energia elettrica non dovuta. Ora mi chiedo: ma il segretario generale e i dirigenti comunali, che prendono fior di quattrini al mese e percepiscono premi a fine, cosa fanno? Controllano? E gli amministratori fanno i forti con i deboli e i deboli con i forti! La ringrazio e la saluto.