“Il sindaco di Nardò, Pippi Mellone, utilizza la nostra città soltanto per realizzare i suoi giochetti politici”

Cronaca/Politica/ di Pierluigi Mandorino segretario PSI Galatina.

Neanche questa volta Galatina avrà un rappresentante in Consiglio provinciale. Neanche questa volta in cui le condizioni erano particolarmente favorevoli data l’assenza dei pesantissimi voti dei consiglieri comunali di Lecce che, essendo decaduti dalla propria carica dopo lo scioglimento del Consiglio comunale, non hanno preso parte al voto per le provinciali.

In più a nulla sono serviti i buoni rapporti del nostro Sindaco con gli esponenti di Andare Oltre, con Pippi Mellone in primis, nella ricerca di un accordo che potesse portare all’elezione di un esponente galatinese.

Nella logica dei voti ponderati, il candidato galatinese Danilo Patera non ha ricevuto nessun voto dall’unico comune in prima fascia che era proprio Nardò. Ciò conferma, se ancora ce ne fosse bisogno, che Galatina è diventata serva di Nardò e di Pippi Mellone che, ancora una vota, ha pensato solo ed esclusivamente al proprio tornaconto garantendosi l’elezione dei propri esponenti anche grazie ai voti dei consiglieri galatinesi.

E’ evidente ormai che in cambio del sostegno alla propria candidatura a Sindaco, Marcello Amante abbia deciso di rinunciare a qualsiasi poltrona, interesse e beneficio per Galatina a vantaggio di Nardò che ora batte ripetutamente cassa.

I cittadini di Galatina, stanchi di essere vassalli del potentato di turno, speravano di vedere almeno stavolta un proprio rappresentante in provincia, visti i presupposti del contesto politico.

Questo non è accaduto invece a causa dell’inconsistenza politica del Sindaco Amante che non solo ha mortificato un proprio consigliere candidandolo per mera rappresentanza, a zero voti, ma non è riuscito neanche a strappare un accordo per consentire al candidato più spendibile di poter avere un posto assicurato. In sostanza Galatina è stata semplicemente e vergognosamente funzionale all’elezione dei candidati di Mellone.

Quando abbiamo capito che la candidatura dell’esponente galatinese serviva solo a questo e che quindi sarebbe arrivato nelle retrovie, abbiamo cambiato e abbiamo deciso di compiere una scelta che permetterà a Galatina di poter avere una voce in Provincia. Ciò non toglie che resta la grave colpa del Sindaco e della sua maggioranza di non essersi degnati di convocare e discutere con l’opposizione la condivisione di un nome che magari in questo modo avrebbe potuto avere concrete speranze di elezione.

Invece è stato deciso tutto da una maggioranza chiusa in se stessa. Una chiusura figlia dell’arroganza, dell’autoreferenzialità e della miopia di questa Amministrazione che ora è chiamata a cambiare urgentemente rotta.

Facendo tesoro di queste esperienze infatti, non vorremmo che alle regionali del prossimo anno Galatina rischiasse di restare ancora una volta con il cerino in mano o peggio ancora che possa diventare, come spesso è accaduto nel passato, serbatoio di voti per il potente di turno.

Quando in ballo ci sono interessi superiori per la città non ci dovrebbero essere divisioni tra maggioranza ed opposizione e quanto meno la ricerca di una condivisione di idee e di nomi diventerebbe necessaria.

Se il Sindaco sarà in grado di liberarsi dalle briglie dei politici forestieri e riuscirà a costruire qualcosa nell’esclusivo interesse di Galatina bene, altrimenti compia un atto d’amore verso la città e si dimetta.