S. Cataldo tutta leccese dialogando con Vernole
Lecce – In passato ho più volte invocato la costituzione, soprattutto per la lotta all’erosione costiera, la creazione di una cabina di regia tra i comuni rivieraschi, in particolare con quello di Vernole, che potesse individuare interventi omogenei ed evitare una programmazione frammentaria.
Abbiamo registrato spesso dure proteste da parte dei titolari degli stabilimenti balneari per la perdita, magari in piena stagione estiva, di file di ombrelloni.
Più di una volta si è presentato il problema dei liquami sversati nelle acque di San Cataldo dal depuratore “Ciccio Prete”.
Qualche anno fa col prof. Giovanni Sorrento e numerosi altri frequentatori della parte sud della marina di San Cataldo, in territorio di Vernole, insoddisfatti della gestione dei luoghi da parte di tale comune (in particolare mancanza di marciapiedi e parcheggi liberi), abbiamo promosso una sottoscrizone tra i frequentatori della marina nella parte sud appartenente a Vernole, raccogliendo centinaia di firme che furono consegnate al sindaco Perrone, chiedendo che anche la parte sud di San Cataldo, frequentata quasi esclusivamente da cittadini leccesi, potesse passare al comune di Lecce, come avvenuto per Casalabate che è stata, invece, ceduta ad altri comuni.
Ritengo perciò utilissimo e urgente : 1) promuovere subito con gli altri comuni rivieraschi la creazione di una cabina di regia soprattutto sul problema della lotta all’erosione costiera; 2) aprire una amichevole trattativa col comune di Vernole per verificare le possibilità che anche la parte sud della marina di San Cataldo, , magari con opportuni scambi territoriali, passi al Comune di Lecce, che, per esempio, potrebbe offrire in cambio dei suoli nei pressi dell’Aeroporto Lepore, indispensabili per adeguare, completare e lanciare tale struttura, che sarebbe preziosa per il turismo.