Cronaca

“Ci risiamo. Ryanair ha deciso, ancora una volta, di favorire l’Aeroporto di Bari con otto nuove tratte low cost, relegando l’Aeroporto del Salento a un ruolo marginale con due sole nuove rotte.

Una scelta insensata e l’ennesimo torto al Salento, ancora una volta schiacciato da logiche Bari-centriche. Nonostante il Comune di Brindisi abbia abolito l’addizionale sulla tassa d’imbarco per favorire l’incoming e attrarre più voli, Ryanair ha comunque preferito Bari. È da anni che rimarchiamo e combattiamo questo squilibrio. Il 17 gennaio scorso, dopo una lunga trafila di richieste, solleciti e rinvii, finalmente siamo riusciti a portare in audizione in Commissione Trasporti del Consiglio regionale il presidente di Aeroporti di Puglia, Antonio Vasile, che ha fatto e continua a fare orecchie da mercante. Anche in Commissione ha gettato solo fumo negli occhi, senza dare le risposte che chiedevamo in merito alla disparità di voli nazionali ed internazionali fra gli scali di Bari e Brindisi, documentata in un dossier che abbiamo presentato, da cui emerge – ad esempio – che nella giornata di lunedì 15 gennaio scorso c’erano 41 voli in partenza da Bari, di cui 16 per destinazioni internazionali, a fronte dei 18 da Brindisi, di cui solo due internazionali.

Per non dire della differenza di prezzo: da una ricerca di voli comparata Bari-Brindisi per il 19 gennaio, emerge un gap impressionante: 312 euro in più per il Brindisi-Milano ITA rispetto al Bari-Milano ITA con partenza alle 6.10 e ritorno alle 22.05; parliamo di una differenza che va dai 36 ai 107 euro in più per i voli di andata e ritorno per Roma di ITA. È chiaro che si tratta di differenze che penalizzano lo scalo salentino in maniera pesantissima, se poi ci dobbiamo aggiungere il costo (e i disagi) del trasferimento all’aeroporto alle località di destinazione.

Esattamente un anno fa, il 17 agosto 2023, le partenze totali da Bari erano 72, di cui 40 per destinazioni internazionali, mentre da Brindisi si contavano 37 partenze. Ma veniamo ad oggi, 21 agosto. Sbilanciamento ancor più marcato: 16 partenze in tutto dall’Aeroporto del Salento, con sole 6 destinazioni nazionali e 2 estere, a fronte dei 39 voli in partenza da Bari, di cui 12 per destinazioni nazionali e 21 estere. 

E restano irrisolti i gravi deficit che abbiamo segnalato nell’aerostazione brindisina: desk di accettazione, aree di sosta e servizi igienici insufficienti, assenza di finger di collegamento con la pista, che costringe a raggiungere gli aerei in decollo sotto le intemperie.

Visto che il presidente di Aeroporti di Puglia continua a concentrare risorse e interventi sull’Aeroporto della sua città, Bari, sollecitiamo il presidente Emiliano a farsi carico del problema di gestione degli scali regionali e in particolare delle esigenze finora ignorate dei cittadini del Salento, e dei turisti che lo scelgono come meta di vacanza e si ritrovano alle prese con i disservizi dovuti a trasporti carenti.

Tutto questo ci penalizza e ostacola il pieno decollo del nostro territorio. Per questo pretendiamo un intervento immediato e deciso del presidente della Regione per rimediare a questo squilibrio tra i due scali, imponendo ad Aeroporti di Puglia politiche di programmazione imparziali per dare finalmente all’Aeroporto del Salento l’attenzione che merita e che rivendichiamo da sempre. Nonostante i nostri numeri siano incontestabili, si continua a favorire Bari a scapito del nostro aeroporto, tarpato nel suo immenso potenziale di crescita”.