Comunicato Stampa
“Da qualche anno, con particolare recrudescenza nelle ultime settimane, si sono moltiplicate le aggressioni ai danni degli operatori della sanità. Lo raccontano le cronache e studi specifici condotti sull’argomento.
Questi episodi, oltre a mettere a rischio l’incolumità fisica e psichica degli operatori, creano un clima di insicurezza e paura causando stress e disturbi psicologici. Per questo è urgente intervenire, prima di tutto per monitorare la situazione, e poi per mettere in atto una serie di iniziative mirate a prevenire, scoraggiare e contrastare i possibili atti di violenza. È questo l’obiettivo della proposta di legge che ho presentato, che vuole fornire al sistema sanitario regionale, sulla base di indicazioni omogenee su tutto il territorio pugliese, strumenti per l’adozione di opportune misure di formazione, prevenzione e protezione dei lavoratori, anche per gestire le conseguenze emotive negative di questi episodi, evitando che i disagi possano degenerare in sofferenza cronica, disturbi post traumatici e demotivazione lavorativa. Tra gli strumenti previsti dal mio progetto di legge, c’è l’adozione di protocolli d’intesa tra le Asl regionali e le forze di polizia del territorio finalizzate anche ad attivare il cosiddetto sistema di allarme rapido, sperimentato nell’azienda sanitaria locale di Bari già da luglio 2023.
Tra i motivi di questa escalation di violenze c’è senza dubbio un cambiamento di atteggiamento culturale nei confronti del personale sanitario, ritenuto responsabile di attese, ritardi e qualsiasi disservizio, senza che invece venga considerato il lavoro efficace e competente della maggioranza degli operatori sanitari, ma anche e soprattutto le condizioni di sovraffollamento e di attesa di alcuni reparti, in modo particolare i pronto soccorso.
Già nel 2017 il Ministero della Salute ha emanato una raccomandazione per prevenire comportamenti aggressivi e violenza contro gli operatori sanitari, attraverso l’adozione di misure che consentono di ridurre, se non eliminare, le condizioni di rischio. Con deliberazione del 15 marzo 2018 della Commissione nazionale per la formazione presso l’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali, veniva indicata come tematica di interesse nazionale la gestione delle situazioni che generano violenza nei confronti dell’operatore sanitario. Si tratta dunque di un punto fortemente critico che ha assunto ormai proporzioni di vera emergenza. Da qui la mia proposta di legge, che mi auguro possa essere subito portata in discussione e approvata in Consiglio regionale, per garantire sicurezza e serenità a chi si prodiga per dare assistenza sanitaria ai cittadini”.