Eventi/di Nuova Messapia
Era il 2018, il giorno di primavera, quando sindaci di 6 comuni (Soleto, Zollino, Sternatia, Corigliano d’Otranto, San Donato di Lecce-Galugnano e San Cesario di Lecce) e associazioni si incontrarono a Zollino per siglare un documento di intenti che aprisse la strada, anche amministrativa, per la costituzione del Parco di Comunità del Mago.
Il percorso era iniziato qualche tempo prima nel 2014 con l’accoglimento da parte della Regione Puglia in sede di formazione del Piano Paesaggistico Territoriale Regionale (PPTR) attraverso un’istruttoria pubblica le osservazioni sottoposte dalle associazioni sulle peculiarità ambientali, storiche, paesaggistiche, geologiche, botaniche e culturali che caratterizzavano l’estesa area naturale e rurale compresa tra i comuni di Soleto, Zollino, Sternatia, Corigliano d’Otranto, San Donato di Lecce-Galugnano e San Cesario di Lecce. La Regione Puglia accoglieva ampiamente le osservazioni e nel contempo invitava gli enti locali alla creazione di strumenti tecnico-amministrativi per mettere in atto un’efficace azione di tutela e valorizzazione.
Nel gennaio del 2016 si svolse l’assemblea pubblica durante la quale avvenne la presentazione del progetto “Parco di comunità del Mago” ed a conclusione dell’incontro ci fu la sottoscrizione da parte dei rappresentanti, lì intervenuti, dei comuni di Corigliano d’Otranto, San Cesario di Lecce, San Donato di Lecce, Sternatia, Soleto, Zollino, nonché di numerose associazioni del territorio, di un documento di Manifestazione d’Interesse finalizzato alla partecipazione al bando pubblico “Con il sud che partecipa”, indetto dalla Fondazione con il Sud, con il progetto dal titolo: “Parco di comunità del Mago. Il volontariato per la tutela e lo sviluppo del territorio”;
Per poi giungere, due anni dopo, all’incontro pubblico di Zollino del primo giorno di primavera del 2018. In quella occasione ci fu la presentazione della proposta di Statuto per la costituzione di un’associazione pubblico-privata che avesse per denominazione “Parco Intercomunale di Comunità del Mago”, sottoscritta dai comuni di Corigliano d’Otranto, San Cesario di Lecce, San Donato di Lecce, Sternatia, Soleto e Zollino, da associazioni e aziende aderenti. Ai comuni, nel febbraio 2019 si unì anche il comune di Melpignano che si dimostrò interessato al progetto.
Da allora ad oggi sono passati alcuni anni, e poco o nulla è accaduto per la prosecuzione del percorso costitutivo.
Per ridare slancio e riprendere il cammino “dal basso” già intrapreso anni or sono, martedì 15 novembre le associazioni ed i cittadini dei comuni ricadenti nei territori, che si vorrebbe riuniti nel progetto del Parco di Comunità, si danno appuntamento e invitano tutti, cittadini e associazioni, a prendere parte all’assemblea pubblica da tenersi a Zollino presso il Laboratorio urbano “Tò Kalò Fai” di Salento km0 alle ore 19 questa sarà l’occasione per fare il punto e informare su ciò che si è fatto e riprendere il cammino di formazione verso l’associazione pubblico-privata già sottoscritta dai sindaci e loro rappresentanti alcuni anni fa e giungere al tanto anelato Parco di Comunità.
Questi sono i capisaldi della Road Map virtuosa che caratterizza il Parco di Comunità del Mago:
- Preservazione, salvaguardia e tutela del territorio, del paesaggio naturale e storico tipico dei luoghi;
- Salvaguardia e tutela dei suoli e dei soprassuoli;
- Contenimento massimo del consumo di territorio con l’obiettivo di raggiungere Zero Consumo di Suolo risorsa naturale non rinnovabile e prioritaria per la vita;
- Preservazione, conservazione e ripristino della naturalità tipica e storica;
- Tutela e conservazione dell’agroforesta degli ulivi e delle biospecie arboree;
- Tutela e conservazione degli habitat, nicchie ecologiche e degli ecosistemi;
- Conservazione dei sistemi ecofaunistici naturali e selvatici, fauna terricola, entomofauna, epifauna e avifauna;
- Conservazione e tutela della flora spontanea, macchia mediterranea, pseudo-steppa, garriga, flora ripariale e cavalcante, etc.;
- Conservazione dei geositi propri dei luoghi, prati rocciosi, serre, lame, doline, rocce affioranti, etc.;
- Ripristino della naturale permeabilità dei suoli;
- Ripristino e tutela del naturale assetto idrodinamico e geomorfologico tipico di queste aree;
- Rimboschimento;
- Rinaturalizzazione;
- Disinquinamento luminoso;
- Tutela del Bene Comune Acqua sia in superficie che in falda;
- Conservazione e tutela degli ecosistemi naturali dei corpi d’acqua superficiali, laghi temporanei, laccare, pozzelle, etc. ;
- Restauro storico-naturale del paesaggio nel rispetto del Genius Loci del territorio;
- Recupero e restauro del territorio naturale, rurale e degli elementi storico architettonici quali pilastri imprescindibili costituenti l’identità culturale di comunità;
- Tutela e conservazione di elementi storico-archeologici e aree connesse;
- Restauro-ricostruzione dei beni culturali danneggiati, trafugati, distrutti di cui si abbia testimonianza e documentazione, tanto nelle aree urbane quanto in quelle rurali;
- Ispirazione a questo Genius Loci per ogni intervento futuro;
- Bonifica dagli inquinanti;
- Ciclo Rifiuti Zero;
- Agricoltura incentrata sulle filosofie del biologico e del naturale, un’agricoltura ovunque della salubrità e a km 0 con recupero delle cultivar della tradizione e antiche;
- Recupero e tutela della biodiversità storica, tipica, spontanea e naturale e agro-silvo-pastorale;
- Promozione delle buone pratiche agricole;
- Recupero, tutela e valorizzazione della cultura e delle tradizioni locali, specie di quelle rurali e agricole;
- Promozione per l’utilizzo del compostaggio domestico e di comunità;
- Conoscenza partecipata e condivisa del territorio, della sua storia e delle sue mille peculiarità attraverso un’attenta e attiva valorizzazione e promozione con il pieno coinvolgimento del tessuto sociale locale e delle realtà virtuose del territorio;
- Tutela dei Beni Comuni;
- Energie rinnovabili davvero eco-sostenibili, ovvero quelle che non danneggiano il paesaggio né impoveriscono l’agricoltura, come i pannelli fotovoltaici sui tetti degli edifici recenti.
- Promozione di modelli di turismo responsabile, etico e sostenibile, che possano permettere uno sviluppo proficuo nel pieno rispetto e custodia dei luoghi e delle comunità che abbia una ricaduta economica più equa nei territori;
- promozione di comportamenti e pratiche per una migliore qualità della vita, fatta del rispetto dei tempi naturali, dell’ambiente e della salute dei cittadini, favorendo in ogni ambito l’utilizzo di beni, servizi, tecnologie e processi sostenibili.