Lettere/di Gino Veneziano
Caro Piero (D’Errico n.d.r.),
leggendo su queste pagine lo scritto su tuo padre mi hai fatto ricordare i tempi in cui iniziai pure io ad entusiasmarmi al solo sentire ‘ Bella ciao’ e ‘ l’internazionale socialista “.
Ad ascoltare tanti amici cari tipo , Mario Toma, Bianca Gelli, Strazzeri,ecc. Da tutti ho avuto un riscontro sulla loro serietà nella lotta per far stare un po’ meglio i lavoratori.
Una enorme delusione l’ho avuta a sentire l’intervento del “Difensore delle braccianti salentine ” ora Ministro delle politiche agricole accusare il PD di essere come un nido di vipere e di persone col coltello puntato dietro la schiena.
Quel che mi ha fatto piu’ male e’ sentirla dire che quei famosi canti di cui sopra, a me ed a tanti molto cari, sono ruderi del passato ormai vecchio. Ho capito che la tendenza di staccarsi dal PD non e’ quello di fare di Italia Viva un nuovo partito ma un partito con il fine ultimo di fondersi con Forza Italia ( Carfagna e Renzi lo hanno affermato ) e di conseguenza governare l’italia se vince la ultradestra con la Salvini e la Meloni.
Ci siamo vergognati per anni di D’annunzio, che eletto in Parlamento con i Socialisti, il giorno dopo l’elezione volo’ con la destra di Mussolini.
Nel 2020, purtroppo, vedremo ancora di peggio. Solo spero che tutti gli ex pd ed ex socialisti quando andranno con la lega non si mettano più garofani o fazzoletti rossi.