Alle accuse del PD :”disfattisti” i quattro del gruppo misto replicano:”massoni”.
Galatina – Per il 29 luglio alle ore 11, è stato convocato il Consiglio Comunale. Quattro gli argomenti all’ordine del giorno ma al primo potrebbe già fermarsi tutto. Per la cronaca si tratta dell’approvazione delle modifiche e della revisione al Piano Finanziario della componente TARI assai più tristemente conosciuta come la tassa sui rifiuti. Per essere ancora più precisi si tratta di quei circa 700.000 euro di sbilanciamento tra entrate ed uscite finanziarie rispetto a quanto approvato con l’originario bilancio.
Dicevamo che il Consiglio Comunale rischia seriamente di saltare con conseguenziale scioglimento dello stesso che aprirebbe le porte ad una gestione commissariale. Allo stato attuale, coinvolti nel vortice della diaspora, sono due partiti: Rifondazione Comunista che ha ormai dichiarato di seguire il suo assessore, ed il PD con la sua faida interna.
Il Pd avrebbe praticamente, insieme ad Italia dei valori e Patti Chiari, i numeri in Consiglio per traghettare Montagna e la sua Giunta sino alla fine del mandato ma la guerra intestina scoppiata ormai da tempo sembra essersi evoluta in maniera ormai del tutto insanabile.
Quattro dei suoi consiglieri, tra i quali lo stesso Presidente del Consiglio Fernando Baffa, sono entrati in collisione con Montagna e la sua Giunta, oltre che con la stessa presidenza del circolo Pd di Galatina. A nulla è servito l’ultimo tentativo tra le parti di addivenire ad un accordo, da qui il conseguenziale scambio di accuse.
Secondo quanto riferito dalle fonti ufficiali del PD, vicine a Montagna, i quattro dissidenti hanno avanzato proposte per loro inaccettabili. Hanno chiesto, oltre la Presidenza del Consiglio già in loro quota, due ulteriori assessorati di cui uno in quota PD, oltre alla testa dell’assessore De Donatis. Su quest’ultima parte della richiesta particolarmente intransigente Montagna. Il Pd si è dichiarato disposto al coinvolgimento dei quattro nell’esecutivo ma con la concessione di un solo assessorato. Proposta respinta dai quattro che il PD ha interpretato come atto di politica sovversiva, di smania di protagonismo e di disfattismo politico.
Per i quattro consiglieri la versione non è difforme nella sostanza ma diversa è la motivazione politica alla base della richiesta. Vero, affermano, che siano stati chiesti i due assessorati di cui uno in quota PD, vero anche sia stato chiesto il ritiro della delega a De Donatis. Sia da un punto di vista numerico, che per un’insieme di motivazioni politiche, per i quattro, le richieste fatte sono legittime. Dal punto di vista numerico, affermano: “perchè se un solo consigliere Pd (Lagna Luigi) può giustificare, dal loro punto di vista, avere come partito due assessori diventa invece ingiustificabile se la stessa richiesta viene avanzata da un gruppo che di consiglieri ne ha ben 4 ?”
La richiesta su De Donatis sarebbe invece motivata con il caos contabile e gestionale in cui ha imbrigliato la situazione finanziaria comunale a cui si aggiunge anche il fallimento della sua missione politica che ben poco ha portato all’Amministrazione in termini di rastrellamento di risorse finanziarie.
Ma ciò che maggiormente i quattro evidenziano è quello di essere stati lasciati ai margini se non all’oscurità di ogni scelta politico -amministrativa, di essere stati posti sempre di fronte a fatti compiuti di cui spesso pur non condividendo hanno dovuto assumersi le responsabilità votando per disciplina di partito. Insomma Montagna insieme ad i suoi assessori e pochi altri intimi avrebbero agito come una setta segreta.
Giustificano, pertanto, la loro richiesta come un legittimo desiderio di poter entrare nel vivo dell’azione e poter incidere, in questi ultimi periodi di vita amministrativa, con proprie scelte ed interventi mirati che portino la loro impronta politica.
Come si può ben capire i margini di dialogo sono al lumicino se non al buio assoluto. Nonostante il sindaco Montagna cerchi di far passare il messaggio che in questi giorni sta lavorando intensamente sia per amministrare la città sia per capire se esistono margini per continuare ad andare avanti, la sensazione netta è che in sede amministrativa stia lavorando solo per concludere qualche cosuccia riguardante qualche esigenza individuale, poi per cercare di spremere ancor di più il limone già spremuto (leggasi street control etc..) ed infine per cercare se alle sue condizioni, ma solo alle sue condizioni (De Donatis compreso), esistano margini di cedimento da parte dei quattro.
E’ un muro contro muro alla “boia chi molla” e la sensazione netta è che nessuno mollerà e quello del 29 luglio potrebbe essere l’ultimo Consiglio Comunale dell’amministrazione Montagna.