Cronaca/Politica/di Redazione

«Credo che quella di creare un distretto di innovazione digitale a Taranto sia un’idea da perseguire con tutte le energie.

Tuttavia non so se l’ennesimo call center possa essere considerato parte di quel modello di sviluppo o, piuttosto, non rischi di fare di Taranto il distretto dei call center» è quanto afferma l’europarlamentare di Sud in Testa, Andrea Caroppo, componente della commissione industria, ricerca ed energia, commentando la notizia del prossimo insediamento di Philip Morris a Taranto.

«Al di là dei nomi utilizzati (digital information service center, centro digitale, servizi digitali, ecc..) l’annunciato investimento di Philip Morris a Taranto è un call center per l’assistenza ai clienti di una sigaretta elettronica, nulla che abbia a che vedere con la filiera produttiva e della ricerca (che, infatti, Philip Morris ha insediato altrove, ad es. a Bologna). Sembra perciò – spiega Caroppo – più che altro un’operazione di c.d. digital washing, ovvero solo terminologica, che non fa volare alto Taranto.

Capisco che nel bel mezzo di una crisi economica e occupazionale e mentre il Governo non ha alcun progetto sul rilancio produttivo di Taranto anche un call center non sia poco, ma – conclude Caroppo – credo occorra ben altro per cominciare a costruire un distretto di innovazione digitale legato a ricerca e produzione».