La spiaggetta della discordia è da decenni al centro di polemiche e dispute tra bagnanti, forze dell’ordine ed ambientalisti. Anche ieri è stato così dopo che la Forestale ha eseguito un blitz per verificare il rispetto dei sigilli sulla scaletta che dà l’accesso alla spiaggetta sequestrata a marzo. Quindici le denunce nei confronti sia di bagnanti, che avevano raggiunto la spiaggetta con i pedalò dal mare, sia di chi aveva scavalcato il masso fatto apporre la scorsa settimana dalla Procura per impedire l’accesso all’insenatura. Il rischio crolli e le esigenze di accertamento della staticità, infatti, sono alla base del rigetto di due istanze di dissequestro. Ciononostante, la presenza massiccia dei frequentatori nella zona ha richiesto la linea dura. In mattinata, ad accompagnare i turisti a fare il bagno nelle acque di Porto Miggiano anche dei pullman, segno evidente di mancata informazione o di non rispetto dei limiti imposti.
Si è sfiorata la rissa, poi, quando è arrivato un gruppo di ambientalisti, con le magliette “Forza Legge”, di fronte al banchetto per la raccolta firme, predisposto da cittadini di Santa Cesarea Terme per chiedere il dissequestro della cala. Ci sono stati spintoni, uno degli ambientalisti è stato inseguito ed è stato necessario l’intervento degli uomini della Forestale, in tutto otto, per placare gli animi ed evitare che si arrivasse alle mani.