Il manifesto post elettorale del PSI di Galatina
Cronaca/ di Antonio Garzia dirigente PSI Galatina
Galatina – Il Partito Socialista di Galatina a campagna elettorale conclusa, desidera ringraziare tutti i cittadini che hanno votato i suoi candidati, portando lo stesso partito ad essere il primo fra tutte le compagini presenti alla competizione per l’elezione del Sindaco e del Consiglio comunale.
Inoltre nel suo interno vanta la presenza del consigliere più suffragato fra i 438 candidati, Peppino Spoti.
Nonostante l’ottimo risultato di lista, esprimiamo grande amarezza per la sconfitta della coalizione “obiettivo 2022” , che risulta la più votata al primo turno con una differenza notevole di consenso rispetto alla seconda coalizione arrivata al ballottaggio.
Prendiamo atto della vittoria del Polo Civico e dell’elezione a Sindaco del Dott. Amante, pur consapevoli degli intrighi e dei marchingegni messi in atto per raggiungere tale risultato. Palesi sono le contraddizioni di chi si è trasformato, durante il percorso della campagna elettorale, in quello che diceva di non voler essere. Con fermezza, quindi, ribadiamo le contraddizioni e l’incoerenza di un Sindaco eletto grazie a quella politica nella quale diceva di non riconoscersi e che in campagna elettorale ha sempre, strumentalmente, ripudiato.
I socialisti di Galatina alla luce del forte consenso ricevuto dai cittadini, siederanno sui banchi dell’opposizione con grande responsabilità e spirito costruttivo e non mancheranno di esprimere voto positivo su tutte le delibere e le iniziative finalizzate ad una sana crescita della Città. Allo stesso modo non risparmieranno in Consiglio e nelle piazze un’opposizione dura e intransigente su ogni eventuale provvedimento ritenuto dannoso per lo sviluppo sociale ed economico del nostro territorio.
Vigileremo, inoltre, sin da subito, affinché a nessuno, da Bari a Nardò, venga in mente di mettere le mani sulla città come è già successo in passato quando, in cambio del sostegno politico ricevuto in campagna elettorale, le varie amministrazioni comunali sono state costrette a svendere la Città.