Eventi/Provincia di Lecce
C’è ancora posto nel Salento per il lupo? E’ quanto si è cercato di comprendere in anni di ricerca sulla presenza di questo animale, a partire dal 2014, confluita poi nel progetto “Monitoraggio del lupo in provincia di Lecce” promosso nel 2020 dalla Provincia di Lecce, che ha siglato anche un Protocollo d’intesa con gli Enti Parco.
Ciò ha permesso un coordinamento delle azioni e delle attività di campo svolte dal sistema dei Parchi Naturali della Rete Natura 2000, con la guida del biologo di fauna selvatica Giacomo Marzano, incaricato dalla Provincia, la collaborazione un nucleo di esperti e grazie ad una capillare rete di rilevatori sul territorio: rilevamento dei segni con sopralluoghi, immagini con fototrappole, immagini e segnalazioni da parte di privati, segnalazioni di Asl, Corpo forestale, Polizia provinciale, ecc. Così, con poche risorse, ma con una significativo lavoro di squadra, si è riusciti a studiare il ritorno del lupo sul territorio agro-silvo pastorale dell’intera provincia.
Di tutto questo si parlerà venerdì 14 giugno, a partire dalle ore 17, presso il Museo Castromediano a Lecce. L’appuntamento si intitola “Il ritorno del lupo nel Salento, 10 anni di monitoraggio. Dall’estinzione al ritorno, vocazione del territorio, habitat e distribuzione, ecologia e predazione. Strategie di controllo: è possibile la convivenza?”
A distanza di un secolo dalla sua estinzione, infatti, il lupo è tornato a popolare la provincia di Lecce. Ritratto nel mosaico di Piazza Sant’Oronzo a Lecce, in passato era diffuso in tutto il territorio provinciale, fino a quando, all’inizio del ‘900, fu sterminato nel Salento, come in gran parte del territorio italiano.
Divenuta specie protetta, ha pian piano riconquistato l’antico areale distributivo, tornando a popolare tutta Italia e la provincia di Lecce. Il ritorno del super predatore ha fatto esultare per lo straordinario risultato nel campo della conservazione, ma ha anche contestualmente riacceso l’atavico contrasto con l’uomo. Il lupo attacca, per cibarsene, prede naturali, ma anche animali domestici, da reddito e da affezione, attirando, a ragione o a torto, l’odio di molti.
A distanza di un secolo dall’estinzione, quindi, il lupo è tornato in un contesto ambientale e socio-culturale completamente mutato. Un territorio in cui la naturalità è frammentata e relegata lungo la costa, con 96 comuni e una miriade di abitazioni disseminate ovunque e collegate da una larghissima rete stradale, è ancora adatto al lupo? E, soprattutto, c’è ancora spazio per questo animale?
L’incontro di venerdì 14 giugno fornirà gli elementi per rispondere a questi interrogativi, proprio partendo dalle risultanze dello studio condotto negli ultimi dieci anni, ossia da quando il lupo è ricomparso.