Il Sedile

PSI: “Gli spalti vuoti dell’aula consiliare l’emblema più significativo del fallimento”

Cronaca/Politica/ di Pierluigi Mandorino segretario PSI Galatina

Nell’ultimo Consiglio comunale non ci ha sorpreso tanto il silenzio e la mancanza di argomentazioni della maggioranza rispetto alle nostre contestazioni riguardanti i clientelismi, gli sprechi, le speculazioni, i finanziamenti perduti, l’aumento TARI, le condizioni vergognose e indecenti del cimitero e il bando di gara sui rifiuti andato deserto, tutti figli dell’inconsistenza di questa Amministrazione.

Ci è dispiaciuto invece vedere l’aula consiliare quasi completamente vuota mentre si discuteva di temi molto delicati, segno questo di un grave distacco e di una disaffezione totale dei cittadini rispetto alla vita politica del proprio territorio. Dopo l’apparente entusiasmo post campagna elettorale, l’ipocrisia, la superficialità e l’autoreferenzialità di questa Amministrazione ha definitivamente disilluso molta gente, compresa quella che li aveva votati. Una disaffezione che sebbene nel breve periodo potrebbe sembrare utile agli occhi della maggioranza per tenere nascosti i propri evidenti limiti, suona invece come una sconfitta per l’intera classe dirigente cittadina e per tutti noi che facciamo politica per il bene della nostra città e della nostra gente.

Questa indifferenza della città ci dispiace ma allo stesso tempo non ci sorprende. I galatinesi, ammaliati dalle favole da campagna elettorale e dalle apparenti facce nuove, pensavano di aver votato quelli che sarebbero dovuti “andare oltre” le vecchie logiche e che invece le stanno perpetrando.  

Ci troviamo quotidianamente alle prese con scelte che mortificano tutti coloro che vorrebbero mettersi a disposizione della città ma che non possono farlo perché non hanno il gradimento, l’amicizia o rapporti di parentela con la maggioranza.

E così abbiamo lo IAT costantemente gestito dall’Associazione Città Nostra grazie a continue proroghe, in attesa di un bando che sembra non arrivare mai. La stessa Associazione, che annovera tra i soci fondatori il consigliere di maggioranza Vito Albano Tundo, sin dall’insediamento di questa Amministrazione ha movimentato soldi pubblici per conto della stessa Amministrazione nell’organizzazione di numerosi eventi. In tutto ciò la comunicazione, che è stata affidata o direttamente tramite l’Archeoclub di Nardò o indirettamente, ha visto spesso protagonista la società della nipote del Sindaco, il cui logo è sempre presente sulle brochure.

Per non parlare poi dei soldi che si trovano sempre per finanziare eventi o concerti di nicchia, come quello che si è tenuto presso la Chiesa dei Battenti durante le feste natalizie (ben 3.000 € sono stati dati all’Associazione Tracce Creative APS di Surano), mentre per i nostri concittadini che da anni rappresentano un’eccellenza o per chi vorrebbe contribuire alla crescita della città i soldi non si trovano mai.

In tal senso il 9 Maggio all’interno della rassegna dei Concerti del Chiostro,  in una Soleto che accoglierà centinaia e centinaia di spettatori provenienti dall’intera provincia, si esibirà il maestro Angelo Branduardi, mentre i galatinesi resteranno con il cerino in mano e dovranno ringraziare il Sindaco Amante per questa ennesima mortificazione.

Ma lo dovranno ringraziare soprattutto per l’aumento TARI che non si è fermato al 5% come egli stesso aveva dichiarato in Consiglio, ma che ha toccato in alcuni casi punte del 10% e dell’11%, mettendo in ginocchio famiglie e attività commerciali che diminuiscono sempre di più.

Inoltre la gara che avrebbe potuto affidare e ridurre i costi della gestione del servizio di raccolta e gestione dei rifiuti è stranamente andata  deserta per responsabilità imputabili a questa Amministrazione. Nell’attesa che il Sindaco predisponga la nuova gara, semmai la predisporrà, Monteco continuerà a gestire il servizio ed a scaricare sui cittadini galatinesi i costi del proprio personale, nel quale figura, tra gli altri, un parente di un consigliere comunale di maggioranza.

Come dice un vecchio adagio, a pensar male si fa peccato ma spesso si indovina.

Exit mobile version