Cronaca/di Coldiretti Puglia
In Puglia è riscoperta delle mandorle, il superfood in guscio, che segna un aumento del 10% della produzione nel 2023, per cui è arrivato l’obbligo di indicare in etichetta il Paese di origine per evitare che vengano spacciati come Made in Italy prodotti importati dall’estero.
E’ quanto afferma Coldiretti Puglia, in occasione del Sigep, il Salone Internazionale della gelateria, pasticceria, panificazione, caffè e cioccolato, il principale appuntamento fieristico per il settore, dove è stata annunciata la campagna di promozione di MASAF e Ismea per la frutta in guscio.
Una novità sull’etichettatura che risponde alle richieste di quell’80% di italiani che, secondo il rapporto Coldiretti/Censis, verifica in etichetta gli ingredienti di cui si compongono gli alimenti da acquistare. Si tratta di un ulteriore passo in avanti nella battaglia per la trasparenza della Coldiretti in Europa ed in Italia dove il paniere dei prodotti alimentari che sugli scaffali devono indicare obbligatoriamente in etichetta l’origine della materia prima impiegata riguarderanno oltre i 4/5 della spesa, con la piena applicazione del Regolamento a decorrere dal 1 gennaio 2025.
In Puglia si registra nelle province di Bari e Brindisi – dice Coldiretti Puglia – rispettivamente una produzione di mandorle pari al 34% e al 26% dell’intero quantitativo pugliese, a seguire le province di Taranto e della BAT. Attualmente in Puglia è destinata alla coltivazione del mandorlo una superficie pari a 19.428 ettari che fornisce una produzione totale di 264.670 quintali di mandorle, un terzo del totale nazionale (33%). Tali cifre, collocano la Puglia al secondo posto fra le regioni italiane, dopo la Sicilia, conclude Coldiretti Puglia.
Il mandorlo ha conosciuto periodi di abbandono – aggiunge Coldiretti Puglia – ma oggi le mandorle di Puglia stanno vivendo un momento di riscoperta e grande apprezzamento sui mercati interno ed estero. Ciò ha fatto crescere l’interesse degli agropirati che acquistano prodotto dai paesi comunitari ed extracomunitari per rivenderlo in Puglia ed in Italia come prodotto ‘made in Italy’ a discapito dei consumatori e dei nostri produttori.
Gli arrivi di frutta in guscio dall’estero hanno superato 1,3 miliardi di euro all’anno, secondo una stima della Coldiretti, in particolare da Stati Uniti (di solito noci e mandorle dalla California), Iran (per i pistacchi), Turchia (per noci e nocciole) e Cina (pinoli) ma non mancano anche prodotti dal Cile, dall’Argentina, e dall’Australia. I pistacchi provenienti dall’Iran, i pistacchi e nocciole provenienti dalla Turchia, le arachidi dalla Cina e quelle dagli Stati Uniti.
Il mandorlo è una pianta robusta e rustica, non ha bisogno di concimi chimici o trattamenti fitosanitari e cresce bene anche su terreni poveri, poco profondi e aridi. Per questo rappresenta una risorsa preziosa e insostituibile per alcune zone del meridione d’Italia. E non solo per i preziosi semi, oleaginosi e ricchi in vitamine e proteine. Le foglie costituiscono un ottimo mangime, apprezzato soprattutto dagli ovini, malli e gusci si prestano alla produzione tradizionale di carbonella, mentre le ceneri dei gusci, ricche di potassio, sono un ottimo fertilizzante naturale.
LA PRODUZIONE DI MANDORLE IN PUGLIA | ||
AREE DI PRODUZIONE | Produzione 2022 in q.li | Produzione 2023 in q.li |
BARI | 63.700 | 65.000 |
BAT | 10.500 | 21.500 |
BRINDISI | 53.000 | 50.000 |
FOGGIA | 26.500 | 22.500 |
LERCE | 1.200 | 1.200 |
TARANTO | 20.000 | 32.500 |
PUGLIA | 174.900 | 192.700 |