Cronaca/di Redazione

Galatina – Dall’incontro odierno con gli operatori sanitari ed alcune rappresentanze sindacali sarebbe emerso che il Sindaco non sapeva nulla sulla chiusura del Punto nascita di Galatina. Neanche il presidente della Commissione Sanitaria sapeva nulla? Certo che la salvaguardia dell’ospedale S. Caterina Novella è proprio in buone mani.

Noi però, pur notando evidenti contradizioni su quanto scritto e fatto riportare dagli scriba e banditori di corte, al nostro Sindaco vogliamo credere, ma possiamo non chiederci come sia nata questa improvvisa ed immediata urgenza per questo incontro con i lavoratori ospedalieri proprio in concomitanza con la notizia che gli stessi si sarebbero riuniti in assemblea?

Potremmo pensare che a mettere al corrente della criticità abbiamo contribuito noi con il nostro articolo di ieri (https://www.ilsedile.it/punto-nascita-s-caterina-novella-chiusura-estiva-temporanea-o-prove-tecniche-per-chiusura-definitiva/). Di certo non sarebbe la prima volta che ciò succede.

Eravamo preoccupati dal silenzio dei palazzi della politica galatinese ed abbiamo voluto far emergere quelle che sembravano le solite trame a danno dell’Ospedale di Galatina tessute nei corridoi della politica leccese e barese che qualcuno vorrebbe farci credere essere nostra difensora.

Ma qualcuno potrà mai convincerci che chi ha “interesse ospedaliero” nella propria città di nascita e di residenza possa mai spendersi per difendere il nostro S. Caterina Novella?

I metodi sono sempre gli stessi da anni, e siamo certi che se li avessimo lasciati fare nel silenzio generale ci saremmo ritrovati a fine mese, a ridosso delle ferie, con una nota della Direzione ASL che avrebbe disposto che “per un’emergenza imprevista e imprevedibile di carenza di personale si dispone, temporaneamente, l’immediato, temporaneo, accorpamento dei reparti con il blocco dei ricoveri e la chiusura a far data dal….”   

Certo se, però, fosse vero, come ci riferiscono, che il Sindaco Vergine abbia affermato che non era a conoscenza della riunione in cui si è prospettata la chiusura “temporanea” del punto nascita la cosa farebbe riflettere e ci porterebbe ad alcune considerazioni.

Qual è, oltre ai selfie di rito, che a dire di qualcuno “servanu” e alle veline autoreferenziali inviate qua ma non la, il reale e concreto livello di attenzione sulle dinamiche che ruotano intorno all’Ospedale?  

Dalle sue dichiarazioni rese note oggi sembrerebbe che di giorno il Direttore Generale lo rassicuri e di pomeriggio il Direttore Sanitario si muova per l’esatto contrario. Delle due una: o questa voleva essere una “pezza”  che si è rivelata peggiore del buco che si vorrebbe chiudere o  certe decisioni maturano sopra la sua testa e a sua insaputa. In ogni caso i galatinesi dovrebbero sentirsi tranquilli?

Dall’incontro di oggi nei locali dell’Ospedale sembrerebbe fossero assenti sia il  Direttore Sanitario, De Maria, che i responsabili dei reparti interessati. A cosa è servita allora? Qualche malpensate potrebbe credere si sia trattata di una passerella politica a beneficio dell’immagine e niente più. Sarebbe ora che il Sindaco seguisse personalmente le vicende dell’Ospedale e se necessario iniziasse a battere i pugni sui tavoli di chi, creando liste a suo sostegno, ha contribuito alla sua elezione, primo tra tutti l’assessore Leo ma anche i consiglieri regionali Metallo (PD) e De Blasi (Lega) e perché no, anche nella tanto conclamata visione policentrica, chiedere un sostegno pubblico e reale al suo fianco sia ai primi cittadini dei Comuni dell’ambito che al Sindaco Mellone, altro suo grande elettore.

Un’ulteriore nota di cronaca, significativa di quanta poca fiducia riscuotano le assicurazioni da parte dei vertici dell’ASl, è una comunicazione con cui il rappresentante sindacale della CGIL informa i propri iscritti :”Incontro con dr.Bray, su chiusura ostetricia Galatina accorpamento con Gallipoli. Lui ha dichiarato che non si realizza nulla e non c’è nessun atto. Di comunicare di stare tranquilli. Comunque noi una richiesta sindacale la faremo“. Non ci sarà pure nulla di scritto ma nel silenzio, come tante altre volte, questo scritto potrebbe improvvisamente comparire.

Speriamo, poi, che con il termine “richiesta” il rappresentante sindacale intenda dire pretendere il rispetto dei numeri e della legalità visto che fino ad oggi sono stati gli elementi principali ad essere stati calpestati nel caso S. Caterina Novella tra trame di palazzo e silenzi omertosi. E che la risposta venga fatta per iscritto, le parole non servono.