Il Sedile

Teatro Pubblico Pugliese: la rassegna teatrale 2016 è costata alle casse comunali 11.300 euro

Quota iscrizione annuale 5.300 euro, disavanzo da vendite biglietti 6.000.

Cronaca/ di Redazione

Galatina – Nell’ottobre del 2013 il Comune di Galatina decise di aderire al Consorzio Teatro Pubblico Pugliese. La Convenzione fu sottoscritta nel dicembre dello stesso anno ed all’art. 4 disponeva che gli Enti soci approvano annualmente il piano di attività e i programmi stagionali, tra cui il cartellone della stagione teatrale, assumendo l’impegno di concorrere al finanziamento delle iniziative approvate.

Nel gennaio 2016 la Giunta Comunale ha approvato il programma per il cartellone della stagione teatrale 2016 comprendente cinque spettacoli da tenersi nel periodo febbraio-aprile presso il Teatro Cavallino Bianco.

Non si può certo dire che la rassegna dal 2013 ad oggi abbia riscosso eccessivo successo di pubblico. Forse la scarsa qualità del cartellone degli spettacoli, forse il rapporto poco conveniente costo biglietto/qualità, forse la scarsa cultura teatrale della città, fatto sta che ogni anno oltre alla quota associativa al Consorzio, che prevede l’esborso fisso di 5.300 euro, si è dovuto far ricorso alle casse comunale per colmare il gap creatosi tra costo della rassegna ed incassi.

Anche quest’anno la musica non è cambiata. Infatti il Consorzio Teatro Pubblico Pugliese ha fatto pervenire propria notula contenente il consuntivo della stagione 2016 che quantifica la quota a ripiano, a carico del Comune, nella misura di circa € 6.000,00 euro che si è provveduto ad impegnare nell’apposito capitolo di spesa con la determina n.1851 del 31 dicembre.

Cade, così, anche quella che speriamo sia stata l’ultima bugia politica di un fortunatamente ex assessore, dimessosi anticipatamente rispetto agli altri per una manovra correttiva di bilancio di circa di 700.000, la quale continuava a scrivere sui social, alla stessa stregua di come faceva per la spazzatura, che la rassegna teatrale non avrebbe gravato neanche un centesimo sui cittadini, perché la stessa si pagava da sola con i soldi provenienti dagli abbonamenti e dal botteghino.

E’ dalla prima manifestazione che la rassegna è stata sempre passiva. Chissà, come più volte suggerito, se non fosse il caso, visti i tempi che corrono, di risparmiare anche quei 5.300 euro annui di quota associativa?

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