Cronaca/di Alleanza Italiana STOP5G
Cosa sa la Regione Puglia delle antenne 5G già installate? E’ questa in sintesi la domanda che Giancarlo Vincitorio, referente per la Puglia di Alleanza Italiana STOP5G, ha rivolto a più assessorati e uffici regionali.
“La finalità della nostra richiesta – spiega Vincitorio – è di prendere visione della documentazione che si presume sia in possesso della Regione in merito agli eventuali protocolli d’intesa, contratti, convenzioni o altri atti relativi all’avvio della sperimentazione con l’installazione e l’attivazione di antenne di nuova generazione 5G sul territorio pugliese”. La richiesta di accesso agli atti è stata fatta all’assessorato alla Sanità, a quello allo Sviluppo economico e alle Infrastrutture, inoltre all’assessorato all’Ambiente e alla Direzione regionale alla Salute.
Vincitorio vuole sapere dalla Regione se esiste un catasto regionale per questa tipologia di antenne, di documenti attestanti le verifiche svolte in merito al monitoraggio delle emissioni elettromagnetiche o documenti, delibere, atti che escludano categoricamente qualsiasi tipo di effetto biologico sulla popolazione o che abbiano impatti di natura ambientale. Insomma, se la Regione Puglia si è attivata preventivamente per scongiurare qualsiasi ipotesi di danno ai cittadini e all’ambiente derivante dall’installazione di antenne e ripetitori di onde elettromagnetiche della tipologia cosiddetta 5G.
Vincitorio ha chiesto che sia garantito l’accesso alla documentazione indicata entro 30 giorni, così come previsto dalla legge. L’auspicio è che la Regione Puglia rispetti questi termini, al contrario di quanto, purtroppo, ha dimostrato il Comune di Lecce che non ha mai fornito – nonostante le insistenze di Vincitorio – la mappa degli oltre 350 hotspot di irraggiamento 5G che l’amministrazione comunale insiste di voler installare in città.