Cronaca/Giudiziaria/di Redazione
Nel periodo estivo questa provincia è investita da un flusso turistico che negli ultimi anni ha visto un incremento esponenziale di visitatori provenienti non solo dall’Italia ma anche dall’estero, tale fenomeno interessa in particolare le zone costiere in cui, in taluni casi, la popolazione arriva addirittura a
quadruplicarsi, ma anche il capoluogo, forte della sua riconosciuta bellezza artistica monumentale, è gremita di turisti di ogni nazionalità soprattutto nei mesi di luglio e agosto che entrano nel circuito “festaiolo” della cosiddetta “movida”.
A ciò si aggiunga la riacquisita libertà della “zona bianca”, stabilita dal nuovo decreto del 28 giugno u.s. che ha permesso la riapertura di numerose attività e locali ed un allentamento delle misure restrittive con un aumento del rischio di sovraffollamento.
In tale contesto si registra un aumento dei reati contro il patrimonio, contro la persona, nonché in materia di stupefacenti, che ovviamente alimentano nei residenti la percezione di insicurezza, nonostante le risultanze investigative comunque ottenute dalle articolazioni ivi preposte.
Ciò porta ad un innalzamento del livello di guardia da parte dei tutori dell’ordine e sicurezza pubblica generato dall’esigenza di ristabilire i livelli di sicurezza percepiti dal cittadino organizzando all’uopo mirati servizi di vigilanza, ordine e sicurezza pubblica che nel corso della settimana a di ferragosto, ovvero dal 9 al 15 agosto ha visto l’impiego di numerosi equipaggi con l’ausilio dei reparti di rinforzo.
Tale attività di controllo ha interessato la città di Gallipoli, dove nella giornata del 14 agosto u.s., come da comunicato stampa già inviato, si è dato luogo ad un’operazione congiunta, contestuale ed integrata con tutti gli organi di polizia e di controllo, presso l’area del Mercato Ittico di Gallipoli, stante la persistente situazione di illegalità riscontrata già da anni in un contesto paesaggistico molto noto ai turisti, provenienti anche dall’estero.
Al termine dell’operazione è stata:
- l’occupazione abusiva del suolo demaniale per circa 500 mq;
- l’attività lavorativa di nr. 6 lavoratori “in nero” presso gli esercizi controllati che ha comportato la sospensione di due attività lavorative;
- la indebita fruizione, da parte di nr. 9 lavoratori, anche del reddito di cittadinanza, motivo per il quale verranno attivate le procedure per le revoche del beneficio;
- il sequestro di oltre 100 Kg. di pesce crudo, mitili e molluschi non idoneamente conservati e in parte senza etichettatura e pertanto sottoposti a sequestro penale con relative distruzione e sequestro amministrativo con relativa sanzione amministrativa;
- il sequestro amministrativo di 20 litri di olio privo di tracciabilità e relativa sanzione amministrativa;
Nella giornata del 15 agosto gli agenti del Commissariato di Nardò e della Questura di Lecce insieme a personale dell’Arma dei Carabinieri e della Guardia di Finanza è intervenuto su segnalazione della sala operativa nella località turistica di Porto Cesareo, dove in Contrada Corti Veneri, in un largo spiazzo di campagna prospicente la pista di collaudo di vetture, si erano radunate circa 400 persone che prendevano parte ad un rave party ascoltando musica ad altissimo volume, molti dei quali erano in stato di forte alterazione dovuta all’abuso di sostanze alcoliche.
Contattato l’organizzatore, un tale Giovanni di origini tarantine, veniva bonariamente invitato ad interrompere tale manifestazione non autorizzata ed a sgomberare l’area, l’attività ha portato all’identificazione di diverse persone ed ai rilievi delle targhe di numerose autovetture e nel tardo pomeriggio l’intera zona era stata sgomberata completamente dai partecipanti ed i relativi mezzi ed attrezzature.
Sempre nella zona Jonica, durante la settimana di ferragosto il personale del Commissariato di Nardò ha effettuato capillari controlli del territorio con numerosi posti di blocco lungo il litorale che collega le località marine d’interesse, unitamente ai controlli amministrativi presso gli esercizi pubblici della zona.
In particolare in località Torre Uluzzo il controllo ha portato alla chiusura per 5 giorni del noto locale “Ficodindia”, dove si è riscontrato il mancato rispetto del previsto distanziamento tra i tavolini e centinaia di giovani assembrati privi di mascherina intenti a consumare bibite alcoliche e ad ascoltare musica ad alto volume ben oltre l’orario consentito. Sono stati inoltre sanzionati 4 dipendenti perché privi dei necessari prescritti DPI.
Nell’ambito dei servizi predisposti, sono stati complessivamente controllati 852autovetture, 38 esercizi pubblici, 2.883 persone, ed inoltre sono tutt’ora in atto i controlli da parte delle Forze di Polizia territoriali sul possesso della certificazione verde in tutte le situazioni prescritte nella vigente normativa.