” Non vi è stato il passaggio nella gestione del servizio” la motivazione alla base della decisione. Nell’inerzia ed inefficienza della politica locale, i Tribunali fanno la politica. Contestati Montagna e Forte dai lavoratori.
Galatina – Non ci resta che piangere. Lo ricordate? E’ il titolo di un famoso film del compianto Massimo Troisi e di Roberto Benigni. Potrebbe anche essere il titolo di questa vicenda perché lo scenario irreale, meglio dire surreale, è quasi lo stesso; la rappresentazione dell’assurdo. Tante comparse tutte autoreferenziate, ingessate, impettite ma vuote di ogni contenuto tanto da poterci tranquillamente farci esclamare come nel film ” Leonà ma che vuoi inventare tu se non capisci manco come si gioca a scopa”
Naturalmente al posto di Leonardo metteteci il nostro sindaco Montagna ed il nostro assessore all’Ambiente, nonché alle Partecipate, Forte. ..E suvvia risparmiamo le opposizioni consiliari che non riescono neanche più a far cronaca se non con qualche interrogazione consiliare. Quello che sta succedendo in questi giorni ha dell’assurdo compresa l’ assenza dei personaggi citati.
Ricapitoliamo i fatti partendo dalla serata di domenica allorché la Monteco convoca le rappresentanze sindacali dei lavoratori della CSA e dice loro di darsi da fare nel firmare velocemente il nuovo contratto di lavoro con la nuova Società poiché da lunedì (ieri) sarebbe stata essa a svolgere il servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti in città. Chi non avesse firmato sarebbe stato automaticamente considerato licenziato e sostituito da nuove unità lavorative.
il TAR , detto per inciso, aveva respinto il ricorso della CSA sulla regolarità di aggiudicazione del servizio alla Monteco ma la stessa CSA, che a tutt’oggi gestiva in regime di proroga il servizio, aveva opposto ricorso al Consiglio di Stato chiedendo la sospensiva dell’efficacia del giudizio di primo grado onde evitare interruzione di pubblico servizio.
Ciò spiega anche il motivo del blitz della Monteco di domenica a sera: farsi trovare pronta e funzionale nel servizio prima che il Consiglio di Stato si pronunciasse sulla sospensiva e quindi far venire meno la pregiudiziale dell’interruzione del pubblico servizio.
Questa mattina, infatti, la Monteco ha svolto in città, come dimostrano le foto in apertura di pagina, la raccolta dei rifiuti e provveduto alla disinfestazione di parte del centro storico ma, come si suol dire, la gattina frettolosa fa i gattini ciechi perché nella fretta e furia di prendere possesso del servizio hanno tutti dimenticato un piccolo particolare: l’atto amministrativo con il quale si certificasse o formalizzasse il passaggio nella gestione del servizio.
E’ stato proprio questo il motivo per il quale il Consiglio di Stato ha concesso la sospensione in via di estrema urgenza del dispositivo di primo grado fissando per il giorno 7 aprile nella competente sede collegiale, convocata per tal scopo, la decisione nel merito senza che nel frangente si verificasse il il passaggio nella gestione del servizio.
Mentre scriviamo ( 29 febbraio ore 20.00) i lavoratori addetti alla servizio di raccolta dei RSU sono stati convocati dalla CSA per far rifirmare il contratto di assunzione con la Società che da questa mattina ritornerà nella gestione del servizio. Apprendiamo che la Società si è anche preoccupata di invitare alla riunione con i lavoratori Montagna e Forte che in un primo momento con motivazioni diverse hanno declinato l’invito, poi si son presentati in un momento successivo e durante la stessa si è accesa una animata e intensa discussione tanto che sul posto sono intervenute le forze dell’ordine per placare gli animi.
Restano aperti alcuni interrogativi. Possibile che, mentre cominciavano le prime manovre con relative convocazioni già da sabato a sera, nessuno di Palazzo Orsini sapesse nulla? Mentre la Monteco accellerava affinché fossero firmati in nuovi contratti dov’erano Montagna e Forte? Ammesso non sapessero nulla domenica, quando ieri mattina hanno saputo che la Monteco il 29 febbraio stava effettuando il servizio di raccolta dei rifiuti senza che le fosse stato assegnato il passaggio del servizio cosa hanno fatto? Delle due, di certo una è la verità: o ci sta tanta incompetenza ed approssimazione oppure tutto è stato fatto con il loro consenso giocando sulla pelle di oltre 60 lavoratori ed ancora una volta di più su quella di una città ridotta ormai allo stremo. Vuoi vedere, come tenta qualcuno stupidamente di far credere, che la colpa è veramente della Dirigente? Sicuramente ci ha sempre messo tanto di suo ma se le è stato permesso e se veramente così fosse Montagna e Forte devono dimettersi immediatamente decretando per due volte il loro loro fallimento. Primo per il commissariamento del comune di Galatina dalla presidenza dell’Aro/Le5, ora per queste squallide vicende da pollaio politico. Ultima domanda….Ma le minoranze (opposizioni sarebbe un lusso non dovuto) possono battere un colpo? Giusto per far sapere alla città che ci sono e non vivono sole di certe fonti ormai anch’esse, insieme a loro, sull’orlo del disseccamento politico. Spesso il relata refert funziona.