Cronaca/ di p.z.
Per la serie le storie dell’assurdo. Dopo aver speso per l’ex Convento delle Clarisse, in due tranche e con due diversi finanziamenti per lavori di ristrutturazione e rigenerazione oltre due milioni di euro, si accorgono che è urgente impiantare due condizionatori d’aria perché l’ambiente con il vigente sistema non è sufficientemente refrigerato per accogliere gli ospiti.
“Questa Amministrazione – si legge nella determina n. 403 del 12 giugno della Direzione Territorio e Qualità Urbana – intende utilizzare al meglio la sala convegni dell’ex Convento delle Clarisse S. Chiara sito in piazza Galluccio mediante iniziative, eventi, meetings e manifestazioni varie”;
“Per una migliore riuscita di detti eventi – prosegue il dirigente – visto le alte temperature attuali, risulta indispensabile procedere con urgenza all’esecuzione dei lavori di fornitura e posa in opera di n. 02 condizionatori, al fine di non arrecare disagi agli utilizzatori della suddetta sala convegni e attivare le normali condizioni di sicurezza e igienico sanitarie”.
Non si capisce bene il nesso tra i due condizionatori per climatizzare l’ambiente e “l’attivazione delle normali condizioni di sicurezza ignienico sanitarie” ma ormai da un fine intenditore e sopraffino cultore delle rilevanze tecnico-artistiche del patrimonio immobiliare comunale, qual’è il nostro dirigente Miglietta, non ci resta che fidarci ciecamente.
Considerata pertanto l’urgenza di ripristinare le “condizioni igienico sanitarie” è stata interpellata la ditta locale specializzata TIEMME IMPIANTI S.r.l. di Galatina a cui sono stati affidati i lavori per una spesa complessiva di € 3.416,00. che saranno imputati sul capitolo di bilancio Manutenzione ordinaria e riparazione di beni immobili).
Capito? Dopo oltre due milioni di euro spesi siamo già, alla manutenzione e riparazione di beni immobili. Bravi a tutti gli addetti ai lavori ed ai controllori. Ora, però, che abbiamo assicurato e riparato le pregiate terga degli ospiti della struttura da ogni intemperie climatica auguriamoci di poter anche leggere ogni tanto, non dico sempre, ma ogni tanto qualche delibera che conceda l’uso dell’immobile dietro pagamento del tariffario predisposto a tal fine. Diversamente che l’abbiamo fatto fare se tutti coloro che utilizzano l’immobile gratuitamente risultano sempre coperti da una reale o presunta motivazione sociale, culturale e pedagogica? Anche perché spesso e volentieri si scopre poi che quel convegno, quel dibattito (socio-pedagogico-culturale. umanitario etc, etc) è già stato finanziato con altri soldi pubblici che serviranno solo a foraggiare gli organizzatori, abituali rastrellatori di risorse pubbliche, di questo genere di attività.
Chissà perché ciò che è pubblico è sinonimo quasi sempre di gratuito principalmente poi se in ballo ci sono gli amici e gli amici degli amici…e qualche volta, la storia insegna, anche i parenti.