Eventi/di Arci Rubick
Sabato 21 agosto 2021, il giardino del Museo del Negroamaro (via Castello, Guagnano – Lecce) ospiterà lo spettacolo teatrale “La guerra del vino” di e con Fabrizio Saccomanno, liberamente tratto dal libro di Alfredo Polito e Valentina Pennetta (Manni Editori), con la consulenza artistica di F.Pugliese.
Contributo spettacolo 10 euro, Green Pass obbligatorio, inizio spettacolo ore 21, info e prenotazioni info@arcirubik.it – cell. 3408942727. La serata rientra nella programmazione di T.R.A.L.C.I. – Territori Raccontati Attraverso Le Culture Interconnesse, progetto finanziato nell’ambito dell’Avviso “Spazi di Prossimità”, a cura di Arci Rubik Guagnano e Museo del Negroamaro.
A 60 anni di distanza da quelle lotte contadine che, nella provincia di Brindisi e nei paesi del Nord Salento, segnarono intere comunità, diventa urgente e prezioso il processo di costruzione di una memoria collettiva, soprattutto se fondato sulla ricerca di una elaborazione condivisa. Lo spettacolo nasce con l’intento di contribuire a questo percorso che si ritiene assolutamente necessario soprattutto in questo delicatissimo passaggio generazionale in cui vengono meno i portatori viventi di memorie scaturite dalla partecipazione diretta agli eventi. Di storia e microstoria parlava Carlo Ginzbug, riferendosi non solo alla dimensione dell’oggetto della ricerca ma anche alla variazione della scala di osservazione, che permette di mettere a fuoco soggetti solitamente posti ai margini nella storiografia cogliendoli in rapporto a un contesto più ampio. In questo caso il contesto è il racconto della centralità del Salento nel mercato vinicolo nazionale per l’intero Novecento, a cui alcune sue comunità legano il rapporto non ancora del tutto superato con la morte di tre giovani vignaioli–tra cui una donna – avvenuta nel 1957nel brindisino, a San Donaci, uno dei maggiori centri di produzione vinicola in Puglia. Qui, il 9 di settembre, la polizia apre il fuoco sulla folla: “stroncare sul nascere” è l’espressione usata dal ministro dell’Interno Tambroni nella sua circolare inviata nello stesso giorno ai prefetti di Puglia, Basilicata e Calabria per soffocare la protesta di vignaioli e braccianti dilagata in tutto il Salento a causa del prezzo d’acquisto delle uve da parte degli industriali del Nord – che col robusto vino pugliese “tagliavano” i più blasonati vini d’Italia – così basso da non coprire nemmeno le spese, che condannava un intero territorio alla miseria e alla fame.