Nonostante la sentenza sfavorevole del T.A.R e del Consiglio di Stato si ricomincia tutto daccapo.
Galatina – Riecco ad avviarci verso un altro contenzioso che seppur cumulativo pur sempre di contenzioso si tratta. Un contenzioso a cui peraltro il Comune di Galatina non originariamente partecipato e che si è già concluso con una sentenza del TAR di Lecce e del Consiglio di Stato che hanno dato ragione alla Società Progetto Ambiente che aveva rideterminato al rialzo le nuove tariffe di conferimento dei rifiuti solidi urbani presso l’impianto di Cavallino per la produzione di CDR.
Uno scherzetto di circa 11 milioni di euro che il Consiglio di Stato ha riconosciuto alla Progetto Ambiente da suddividere in testa ai comuni consorziati. A difendere la Salento Ambiente furono allora i fratelli avv. Pietro e Luigi Quinto.
Ora apprendiamo dalla deliberazione n. 83 del 13 marzo 2017 del Commissario Straordinario che il Comune di Galatina poiché della esistenza delle medesime sentenze avrebbe avuto conoscenza solo al momento della comunicazione del Decreto Commissariale dell’Agenzia Regionale per la gestione dei rifiuti e che, inoltre, il Comune non avrebbe mai ricevuto in passato formale richiesta di adeguamento della tariffa sarebbe, pertanto, autorizzato a procedere a difesa dei propri interessi .
Si aggiunge poi che nel corso della assemblea dei Sindaci dei comuni della Provincia di
Lecce tenutasi in data 13 febbraio 2017 per discutere sulle nuove tariffe sarebbero emersi “profili idonei” che legittimerebbero ulteriormente il Comune di Galatina ad impugnare, nell’ambito di una azione collettiva, le sentenze rese dal TAR , nonché a proporre autonomo e contestuale ricorso collettivo avverso lo stesso Decreto per eventuali vizi dello stesso atto, oltre eventuali profili di nullità o annullabilità del contratto di affidamento della gestione dell’impianto di produzione di CDR.
il Commissario Straordinario ha pertanto deliberato di conferire incarico professionale all’ avv. Ernesto Sticchi Damiani, del Foro di Lecce, per la proposizione del ricorso collettivo dinanzi all’Autorità giurisdizionale competente.
Una situazione che a noi ricorda tanto la storia di Adelina ( Sofia Loren) nel film di De Sica “Ieri, oggi e domani”. La donna, venditrice di sigarette di contrabbando, per non essere arrestata, ricorreva ad una lunga serie di maternità. L’espediente le ha permesso di finire in carcere fino a quando il marito Carmine ( Marcello Mastroianni) non cedette sessualmente a questa lunga serie di maternità.